JESI – Ponti e viadotti del territorio comunale jesino sotto la lente di ingrandimento: il sindaco Massimo Bacci ha formalizzato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e al Provveditorato interregionale delle opere pubbliche, l’esito del monitoraggio.
Un report che ha riguardato lo stato di conservazione e manutenzione delle opere infrastrutturali viarie della città. «Sebbene i Comuni non fossero stati interpellati sul monitoraggio richiesto dal Ministero ai vari Enti (attività che andava conclusa entro il mese di agosto) – fa sapere il Comune – Il sindaco si è sentito comunque in dovere di richiamare l’attenzione sulle due criticità presenti nel nostro territorio, vale a dire il Ponte San Carlo sul fiume Esino ed il cavalcavia di Via Gramsci, anticipando che sono in corso le verifiche di stabilità anche sul
viadotto di Via XX Luglio e sul ponte del Granita di Via Ancona, per i quali saranno successivamente resi noti i risultati».
Già interdetto al traffico pesante, il Ponte San Carlo versa in uno «stato di conservazione piuttosto compromesso causato essenzialmente dalla prolungata esposizione agli agenti atmosferici della struttura portante ed alla mancanza di interventi di manutenzione, che hanno prodotto il diffondersi di estesi fenomeni di ossidazione nelle armature metalliche, che in alcuni casi, in particolare per quanto riguarda le staffe all’intradosso delle travi, ne hanno portato alla rottura».
Il Sindaco Massimo Bacci precisa inoltre che «l’analisi sismica complessiva, ha altresì evidenziato indicatori di sicurezza piuttosto bassi tanto che il medesimo tecnico, alla luce delle verifiche con i carichi da traffico e dello stato di degrado osservato, ha consigliato di limitare il traffico, provvedimento subito adottato dalla Giunta con il divieto per i mezzi pesanti. Una situazione, questa, che sta avendo conseguenti ripercussioni viabilistiche particolarmente pesanti dal punto di vista economico, soprattutto per quanto
riguarda i mezzi in servizio di trasporto pubblico. Per quanto riguarda invece la sicurezza nei confronti della vulnerabilità sismica, il medesimo professionista – continua il primo cittadino – ritiene indispensabile procedere ad un intervento immediato di miglioramento sismico, attraverso la demolizione e ricostruzione del ponte. Il costo complessivo dell’intervento è
stimato in 4 milioni di euro, somma assolutamente fuori della portata del Comune di Jesi».
Per quanto riguarda invece il cavalcavia di Via Gramsci, il primo cittadino ha tenuto a sottolineare che la relazione di vulnerabilità statica dell’infrastruttura evidenzia che le condizioni di conservazione delle soffittature e delle parti non strutturali sono precarie, mentre quelle della struttura portante sono complessivamente discrete. Il cavalcavia necessita tuttavia di interventi manutentivi per un costo stimato in oltre mezzo milione di euro.