JESI – Dalla fine del ‘500 fino ai primi del ‘900 la famiglia Pianetti contribuì a scrivere la storia politica e culturale di Jesi. Assume pertanto un grande valore simbolico, ancor prima che documentale, il ritorno nella nostra città delle lapidi della nobiliare famiglia ormai estinta, recuperate nella villa di Monsano e nella attigua chiesa, un meraviglioso complesso architettonico ormai in completo abbandono.
L’operazione è stata portata a termine dal personale dei musei civici di Jesi, d’intesa con i Parodi, famiglia di Milano erede e dunque proprietaria dei beni immobili.
Si tratta di sei lapidi e tre stele che si trovavano nel complesso edilizio e che raccontano un passato glorioso legato ai personaggi più illustri tra i Pianetti. Alcune di esse, prima di essere portate nella prestigiosa villa di Monsano, facevano parte della chiesa di San Bernardo di Via Valle a Jesi, anch’essa a suo tempo di proprietà della medesima famiglia, ed oggi sede del Museo Arti della Stampa, dove sono tornate in forma di deposito. Le altre sono state portate, anch’esse in forma di deposito vincolato, a Palazzo Pianetti di Via XV Settembre, l’edificio che ospita i musei civici e dove risiedette per cinque secoli l’omonima famiglia, svolgendo un ruolo di primo piano nella nostra città.
Di particolare interesse un paio di lapidi in marmo policromo recuperate dalla chiesetta di Sant’Ubaldo annessa alla villa dedicate a Cardolo Maria Pianetti, insigne personaggio del ‘600.
Il personale dei musei civici provvederà ora a studiarle e contestualizzarle nei periodi storici di riferimento, così da permetterne una fruizione pubblica ai cittadini tutti che avranno così modo di conoscere in maniera più approfondita la storia della famiglia Pianetti e l’importanza avuta per quasi mezzo millennio.
«Ho avuto modo di conoscere l’ultima esponente della famiglia, la marchesa Metella Franceschi Pianetti – ha sottolineato l’assessore alla cultura Luca Butini – una signora d’altri tempi, custode non solo della villa, ma anche della memoria storica dei Pianetti. Questo intervento dei musei civici va nella direzione di preservare quanto tale dinastia ha saputo esprimere nell’evoluzione civile della nostra città».