JESI – Nuova vita per il playground, il campo da basket pubblico all’aperto di via Jugoslavia intitolato al nome di Antonio Paradisi: l’intervento della famiglia Paradisi e la volontà dell’associazione “Sandro Paradisi”, nata nel 2020 per onorare figura e idee dell’imprenditore prematuramente scomparsa nel gennaio di tre anni fa, hanno consentito di riqualificare l’impianto, lavorando al rifacimento del fondo e adeguandone le dimensioni a quelle regolamentari. Stamattina 27 novembre, sul campo pienamente riaperto all’utilizzo di giovani e meno giovani, la presentazione del restyling giunto al termine: presenti, col vice sindaco e assessore allo sport Samuele Animali, Gaia e Tiziana Paradisi, rispettivamente figlia (e a.d. dell’azienda Paradisi) e sorella di Sandro e anche Antonio Valentini, capitano della General Contractor Jesi, figlio di Tiziana e nipote di Sandro Paradisi.
Realizzato e inaugurato nel 2009, con una operazione di cui aveva allora tirato le file la società Aesis ’98 riunendo il contributo di diverse aziende sponsor, il campo di via Jugoslavia, da allora una struttura molto frequentata dagli appassionati a tutte le ore e in tutte le stagioni, aveva bisogno di essere rimesso in sesto. «Mio padre era stato fra le figure che l’aveva voluto e aveva contributi – dice Gaia Paradisi – il campo è stato poi intitolato a mio nonno. L’associazione “Sandro Paradisi”, che riunisce collaboratori e collaboratrici dell’azienda, ha accolto l’idea di intervenire per la sistemazione della struttura e l’ha abbracciata. Un intervento reso possibile dalla collaborazione delle istituzioni che ci hanno messo nelle condizioni di operare in tempi molto rapidi. Era importante che un impianto come questo, tanto frequentato specie dai più giovani, potesse tornare nelle condizioni migliori e più sicure».
Per Animali: «La formula dei patti di collaborazione fra istituzione pubbliche e private, come accade qui e come stiamo facendo anche con l’associazione camperisti al Vallato, mette in condizione cittadini e imprese che vogliono fare qualcosa nell’interesse della comunità di poterlo fare e di essere agevolati dal Comune nel farlo. Importante questo intervento, se Jesi è ciò che è nello sport è anche per impianti così dove è possibile la libera pratica all’aperto dell’attività pure al di fuori di società organizzate».