Jesi-Fabriano

Jesi: la riscoperta di Natale è la Porta della Cattedrale restaurata, con le sue sorprese

La Porta del Giubileo dal 2004, opera di Paolo Annibali, è la principale della Cattedrale. Dopo il lavoro di ripulitura e restauro effettuato da Massimo Ippoliti, può di nuovo essere apprezzata. E rivelare personaggi anche insospettabili

Jesi, la Porta della Cattedrale restaurata

JESI – Ovviamente, dall’Annunciazione alla Nascita fino alla Passione e Resurrezione, ci sono gli e episodi e i Misteri legati alla vita del Cristo. E poi al centro, da “padroni di casa”, i due compatroni della città, San Settimio e San Floriano, con papa Marcello che inviò il primo ad evangelizzare la Vallesina. Ma poi compaiono anche gli “insospettabili”: come Federico II, più volte scomunicato dai Papi a lui coevi, eppure uomo di dialogo fra civiltà e religioni. O anche Giovan Battista Pergolesi, ritratto mentre compone lo “Stabat Mater” (e d’altro canto all’interno della chiesa è presente il fonte a cui venne battezzato) e Gaspare Spontini, Lorenzo Lotto che dipinge la pala di Santa Lucia oggi conservata in Pinacoteca e Don Angelo Battistoni a terra, bastonato da uno squadrista fascista per i suoi atti di opposizione al regime. Sono alcuni dei personaggi, e delle vicende legate in qualche modo alla storia della Chiesa jesina, raffigurate sulla bella Porta del Giubileo che dal 2004, opera di Paolo Annibali, è la porta principale della Cattedrale di Jesi. E oggi, dopo il lavoro di ripulitura e restauro effettuato su di essa da Massimo Ippoliti, possono in questo Natale 2022, di nuovo essere riconosciute e apprezzate in tutta la loro espressione.

Jesi, la Porta della Cattedrale restaurata

L’opera di pulitura e manutenzione straordinaria della Porta del Giubileo è stata pubblicamente presentata nei giorni scorsi alla presenza del vescovo don Gerardo Rocconi. Ed è stata l’occasione per riscoprirne il valore, grazie alla spiegazione offerta da Katia Buratti, conservatrice del Museo Diocesano. L’iniziativa del restauro è stata voluta dalla Parrocchia Cattedrale di San Settimio Vescovo e Martire di Jesi, con la collaborazione dell’Ufficio Beni Culturali e l’Edilizia di Culto e il Museo Diocesano di Jesi. L’intervento è stato possibile grazie ai contributi dell’Otto X Mille della Chiesa Cattolica Italiana.

Una operazione che ha riguardato i 18 metri quadrati dell’opera.  «Un intervento di ripulitura a mano e particolarmente delicato – ha evidenziato Ippoliti – perché effettuato sulla realizzazione di un artista di eccezionali bravura e importanza e perché tale artista (Annibali, assente per motivi personali, nda) è stato mio compagno di scuola e con lui c’è un rapporto speciale».

E dunque, ecco che una bella riscoperta di Natale può essere recarsi alla porta della Cattedrale e riconoscere e indovinare le figura che vi compaiono: il Vescovo di Jesi e Papa Giovanni Paolo II che aprono nel Natale del 1999 le porte del Giubileo del 2000, San Francesco e San Romualdo, il cardinale Petrucci e Angelo Colocci che fu segretario di Papi e umanista, il Beato Angelo vittima dei “fraticelli”, i Congressi eucaristici e i Sinodi della Diocesi. In un’opera d’arte che torna ora a rivelarsi nel suo valore e che troppo spesso si guarda ma non si “vede”.