JESI – «Concretezza: parlare con i fatti». Così il presidente del Rotary di Jesi, l’avvocato Pietro Aresta, nel presentare in Comune, al fianco del sindaco Massimo Bacci e assieme ai soci Marco Torcoletti e Matteo Baleani, i programmi del Club jesino.
Una sede, quella comunale, scelta per evidenziare «la virtuosa collaborazione con l’amministrazione cittadina, di cui il progetto della Telemedicina è un bell’esempio – dice il presidente del Rotary – attendiamo gli sviluppi del Centro destinato ai malati di Alzheimer, per il quale abbiamo già previsto degli accantonamenti. E organizzeremo ulteriori iniziative a suo sostegno, come per esempio un evento per la raccolta fondi».
Ricorda il sindaco Bacci: «Credo che per ogni realtà sia fondamentale avere la capacità di capire il proprio ruolo e di perseguire gli obiettivi per cui essa esiste. La sinergia tra Rotary e alcune specifiche articolazioni del Comune, destinate al sociale, dà il senso e spiega il perché di questa collaborazione. Che ha portato a grandi risultati. Il centro per l’Alzheimer è concluso, si stanno completando alcune ultime lavorazioni e presto verrà inaugurato. Ben accetto sarà quanto il Rotary, che inviteremo alla inaugurazione, potrà e vorrà fare».
Quanto ai progetti, Aresta spiega: «Con il Distretto 2090 (Marche, Abruzzo, Umbria e Molise) e la Rotary Foundation stiamo lavorando per dotare un centro per l’infanzia esistente in Kenya, di un dormitorio, di cucine ed un impianto fotovoltaico. Un modo per consentire a questi bambini di avere un luogo sicuro e accogliente in cui crescere e studiare. Un investimento da 33mila dollari, che sta raccogliendo le adesioni di molti club».
Prosegue il presidente: «Proporremo un campus estivo per i ragazzi con disabilità, che offra loro giornate serene e di svago, e dia sollievo anche alle famiglie. Con la collaborazione del gruppo sportivo Monsub, offriremo a persone con varie forme di disabilità l’opportunità di fare corsi di immersione, già proposti ai non vedenti. Ci faremo carico, nello specifico, della formazione di tre diversamente abili e di tre assistenti subacquei. Poi, a conclusione, ci sarà l’uscita in mare aperto. Una bella esperienza per i partecipanti, ma anche un messaggio forte per i giovani, quello di non fermarsi di fronte alle difficoltà».