Jesi-Fabriano

Jesi: rubata la statuina di Gesù bambino dal presepe dentro l’ospedale 

E’ il secondo anno che accade, ignoti hanno portato via la statuina di Gesù Bambino dal presepe. E’ successo la sera della vigilia

JESI – Non ha fatto neppure in tempo a nascere che lo hanno portato via. Ed è il secondo anno che succede. Indignazione e sconcerto per il furto della statuina di Gesù bambino dal presepe allestito nella Cappellina dell’ospedale Carlo Urbani.

E’ successo la sera della Vigilia. Un dispetto sacrilego, e non è il primo purtroppo che addolora profondamente il parroco don Gerardo Diglio e la sua collaboratrice Catia Badiali, infermiera ma anche sagrestana e responsabile dei volontari della Missione ospedaliera “Più cuore nelle mani”. Che poi più che un furto sembra davvero un dispetto.

«Pensiamo a un dispetto o un gesto irrispettoso di chi ce l’ha con Dio per qualche motivo – dice Catia Badiali – comunque fa rimanere male. L’anno scorso erano state portate via due statuine, tra cui sempre il Bambin Gesù, che erano addirittura incollate al presepe».

Ma non è solo il ratto di Gesù Bambino a destare indignazione, perché da due anni la Cappellina dentro l’ospedale non trova pace con interruzioni improvvise di luce, spenta da qualcuno che non tollera evidentemente le luci accese dentro la piccola chiesa del Carlo Urbani.

«Alcuni pazienti vengono di notte quindi devono trovare sempre la cappellina aperta e la luce accesa – continua Catia Badiali – invece c’è chi si diverte a spegnere, anche improvvisamente mentre c’è chi prega o chi come me sta riordinando l’altare. Ci ritroviamo al buio da un momento all’altro».

«Abbiamo dovuto chiedere all’elettricista dell’Azienda di isolare una presa di corrente in modo che una luce rimanga sempre accesa e un’altra sia controllata da un interruttore più nascosto. E’ stato necessario per porre fine a questo genere di dispetti. Però sul fatto che siano state prese le statuine del Bambin Gesù non possiamo fare altro che sperare in un pentimento, in fondo non hanno valore commerciale ma solo devozionale».