Jesi-Fabriano

Ruspe ferme in centro, cresce il nervosismo

I cantieri attualmente bloccati di piazza Colocci e piazza Pergolesi iniziano a creare insoddisfazione fra operatori commerciali e cittadini. La politica si fa sentire

Piazza Pergolesi
La rimozione della pavimentazione in piazza Pergolesi

JESI – Cantieri fermi, sale la protesta. Da settimane ormai i lavori di piazza Colocci e piazza Pergolesi sono bloccati. Per quanto riguarda l’area di fronte a palazzo della Signoria, gli operai dovrebbero riprendere le operazioni di copertura dei ritrovamenti archeologici dalla prossima settimana, imprevisti permettendo. Il nulla osta della Soprintendenza è arrivato, ma c’è una porzione della piazza che crea timore:  in prossimità di Palazzo Colocci e dell’adiacente chiesa di Sant’Agostino non sono ancora stati effettuati scavi e si teme di trovare altri reperti che possano di nuovo obbligare il Comune a interrompere tutto. Si dovrebbe comunque ripartire con la ripavimentazione, seppur incrociando le dita.

Discorso diverso per piazza Pergolesi, dove i commercianti iniziano a farsi sentire (leggi l’articolo). Si parla addirittura del mese di settembre per la ripresa dei lavori, sebbene l’amministrazione stia facendo di tutto per anticipare i tempi pressando la Soprintendenza, dal cui via libera dipende tutto il cantiere. Si studiano, nel contempo, le modalità di spostamento del monumento a Pergolesi, un’operazione molto delicata.

Alza la voce Stefano Bornigia, segretario del Partito Democratico. «Esprimiamo una forte preoccupazione per la situazione di stallo in cui versano i lavori nei due cantieri – osserva il democrat -. In effetti i reperti emersi dagli scavi di piazza Colocci sono attualmente in uno stato di completa incuria, che ne deturpa il loro valore storico. L’auspicio è che i lavori di copertura annunciati e confermati di recente da parte dell‘Assessore ai Lavori Pubblici, abbiano corso al più presto. Per quanto riguarda Piazza Pergolesi, il tutto versa in uno stato di immobilismo perpetuo che rischia di recare danno anche alle attività commerciali ubicate nei paraggi. Un danno che a quanto si legge potrebbe essere oggetto anche di una possibile iniziativa giudiziaria da parte di quest‘ultimi.
Pertanto lanciamo un appello. Al fine di poter rendere edotta la cittadinanza e allo scopo di raccogliere l’appello formulato degli esercenti le attività in loco, chiediamo all’Amministrazione Comunale che venga convocata un’assemblea pubblica, per esaminare i reali ostacoli che stanno compromettendo il prosieguo del rifacimento della piazza. In tempi di crisi prolungata, soprattutto a chi non ha mia risparmiato critiche al passato, ci sentiamo di  consigliare una gestione più accurata dei cantieri cittadini e del suo arredo urbano, facendo propria, soprattutto nel caso di specie,  la diligenza del “buon padre di famiglia“».