Jesi-Fabriano

Jesi, la San Vincenzo de Paoli: «Dal 2019 a oggi, mille e 500 poveri in più»

La stima della associazione laica di ispirazione cattolica, che fornisce i dati della propria attività: 85 famiglie assistite, il 40% delle persone aiutate sono di nazionalità italiana

JESI – Mille e 500 poveri in più a Jesi nell’arco di pochi anni, dal 2019 al 2023. Un dato stimato e reso noto dalla Società di San Vincenzo De Paoli, nel fare il punto sulla sua attività in città.  «A Jesi, nel 2019, l’8% della popolazione, ovvero 3.200 persone, era in povertà relativa, ovvero aveva qualche difficoltà ad arrivare a fine mese. Alla data attuale, tra pandemia e situazione politica internazionale, questo dato è salito a 4.700 persone. Non vi sono casi di povertà estrema» rileva l’associazione, laica ma di ispirazione cattolica.

«A Jesi siamo presenti con circa 15 volontari divisi in tre conferenze che rappresentano le Parrocchie di Santa Maria del Piano, San Sebastiano, San Giovanni Battista, S. Pietro Apostolo, S. Settimio, S. Francesco di Paola e Regina della Pace – spiegano i volontari – alcuni dati della nostra attività attuale: assistiamo 85 nuclei familiari, composti da 350 persone, di queste 80 sono occasionali. Il 40% di queste persone sono cittadini italiani, il restante 60% sono stranieri. Oltre il 35% dei nostri assistiti sono minori di 18 anni. Stipendi precari, molti figli e affitti elevati spingono le famiglie a rivolgersi alle nostre conferenze. Le situazioni familiari multiproblematiche fanno riferimento per lo più alle famiglie italiane».

E ancora, «tra i nostri assistiti, non pochi hanno o sono in situazione di tossicodipendenza, ed altri hanno conosciuto l’esperienza del carcere. Lo scorso anno, su segnalazione dell’Ufficio Servizi Sociali del Ministero della Giustizia, abbiamo inserito come volontario un minore per la messa alla prova per un periodo di 6 mesi. Sempre lo scorso anno, grazie anche alla collaborazione di altre associazioni quali Agesci, AVIS, ROTARACT ed altre, abbiamo inviato per il tramite della nostra Federazione nazionale quasi una tonnellata e mezzo di generi alimentari non deperibili e di materiale sanitario in Ucraina, così come abbiamo provveduto a sostenere 4 nuclei familiari provenienti da questa martoriata nazione. Al momento, ne abbiamo in carico due. Vorremmo poter svolgere molte altre attività, ma abbiamo bisogno di volontari. Grazie a chi vorrà aderire a questa richiesta».

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