Jesi-Fabriano

Jesi, sanità: tocca al Consiglio comunale aperto

Jesi in Comune: «Difesa e potenziamento della sanità pubblica, opportunità di confronto». Opposizione civica e Fratelli d'Italia uniti: «Ecco il nostro contributo, spirito costruttivo e di collaborazione con amministrazione e Regione»

L'ospedale Carlo Urbani di Jesi

JESI – Appuntamento giovedì 23 febbraio prossimo a partire dalle ore 10 a Jesi con la seduta in forma aperta del Consiglio comunale a tema “Carlo Urbani e sanità territoriale di Jesi e Vallesina, anche alla luce della nuova riforma sanitaria regionale”. Argomento quanto mai sensibile, fra problematiche mai risolte quanto a carenza di personale e attese all’Urbani, specie per ciò che riguarda il pronto soccorso ma non solo, e prospettive della struttura in vista degli investimenti che, coi fondi Pnrr, mirano alla realizzazione di nuovi ospedale e casa di comunità nelle adiacenze del nosocomio di via Moro.

Dalla maggioranza, è Jesi in Comune a intervenire in vista della seduta e spiegare: «Giovedì 23 febbraio si terrà il Consiglio comunale aperto sulla sanità, inizialmente previsto per il 7 febbraio ma poi rinviato causa impegni dell’assessore regionale Saltamartini. Un risultato frutto di un percorso condiviso e partecipato che questa amministrazione ha voluto intraprendere sin da subito con l’istituzione di un osservatorio permanente sulla sanità ed al quale parteciperanno i sindaci e le sindache dei comuni della Vallesina, i rappresentanti degli operatori e delle operatrici della sanità ed anche i referenti delle associazioni che si occupano di questi temi ed i portatori di interessi diffusi. Riteniamo molto importante -riferiscono Lorenzo Grilli e Lucia Campanelli come portavoci di Jesi in Comune- che l’amministrazione comunale abbia voluto offrire questa opportunità di confronto su un tema cruciale e fondamentale come la salute, dando quindi la possibilità di rivolgersi direttamente all’assessore regionale Saltamartini ed alla commissaria straordinaria dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Ancona Nadia Storti, in merito alla situazione dell’Ospedale Carlo Urbani e del Pronto Soccorso, dei presidi territoriali, della medicina generale e di quella di continuità, senza dimenticare la necessità di una piena applicazione della l. 194 del 1978, e delle linee guida del ministero della salute sulla pillola RU486. La tutela del diritto alla salute garantito dall’art 32 della Costituzione può passare solo dalla difesa e dal potenziamento della sanità pubblica, l’unica in grado di rispondere ai bisogni ed alle necessità di tutti e tutte. Altrimenti rischia di diventare un privilegio».

Sul fronte dell’opposizione, con una nota unica intervengono i civici di Jesiamo, Orizzonte Jesi, Riformisti per Jesi, Patto per Jesi e da destra Fratelli d’Italia, spiegando che «intendono dare un contributo in vista del prossimo Consiglio Comunale aperto sulla Sanità del 23 Febbraio, agendo con serietà, spirito costruttivo e di collaborazione nei confronti dell’attuale Amministrazione Comunale e della Regione Marche, focalizzando l’attenzione su alcuni punti secondo noi fondamentali e di auspicata condivisione con tutti i Consiglieri e le Consigliere Comunali».

«Forte integrazione – evidenziano – fra l’Ospedale, ed i relativi servizi, ed il territorio, superando la visione “centralistica” dell’Ospedale con un potenziamento della rete territoriale (Medici Medicina Generale, Assistenza Domiciliare Integrata, Residenze Sanitarie Assistenziali), favorendo una gestione a domicilio di tipologie di pazienti diversi da quelli “acuti”, utilizzando all’uopo mezzi e strumenti, anche informatici e tecnologici quali telemedicina, telemonitoraggio e telerefertazione. La situazione del Pronto Soccorso e dell’Osservazione Breve Intensiva è certamente deficitaria dal punto di vista del personale servirebbero altri medici ed altro personale infermieristico e socio-sanitario, non risultando definitiva la soluzione di dirottare i medici ospedalieri (urologi, cardiologi, otorinolaringoiatri, ortopedici, dermatologi…) in Pronto Soccorso per i codici minori e piccoli traumi, in assenza di copertura da parte dei medici di cooperativa, già esistenti, ed a cui peraltro si fa un improprio ricorso. Prevenzione, diagnosi, cura, monitoraggio/assistenza: sono i pilastri su cui si basa il mantenimento di un buono stato di salute in una popolazione, azioni dalla cui corretta sequenza e dal cui corretto rapporto in termini di investimento si genera il “benessere” di una popolazione. Prevenire l’insorgenza di malattie significa anche, diminuire la richiesta di prestazioni e quindi far rendere al meglio le strutture che erogano le prestazioni. E’ necessario quindi attivare in tale direzione concrete iniziative e progetti, coinvolgendo la popolazione, per la migliore attuazione del Piano Regionale per la Prevenzione 2020-2025».

Fra i suggerimenti che le opposizioni ritengono di formulare: «La copertura dei posti previsti nella pianta organica per i medici di pronto soccorso e per il personale infermieristico, così sopperendo alla attuale carenza, con bandi che possano prevedere, ad esempio, incentivazione monetaria e “bonus” ferie, con la medesima incentivazione per sanitari e parasanitari che già operano in Pronto Soccorso e OBI; in tal senso è necessaria una decisa interlocuzione della Regione con il Ministero della Sanità per sopperire alle criticità di personale del Pronto Soccorso e di altri reparti per rivedere le limitazioni di spesa per il personale invece previste da una normativa estremamente vincolante; Il superamento di alcune criticità quali quella legata all’assenza di una guardia medica pediatrica, alla situazione del Dipartimento di Salute Mentale, alla necessaria riorganizzazione ad esempio dell’Unità Terapia Intensiva Cardiologica e Cardiologia e di altri reparti, arrivando alle liste di attesa; va perseguito il pieno coinvolgimento della Conferenza dei Sindaci, ora diventata strategica, e per il cui funzionamento tanto si era già battuta la precedente Amministrazione, riconoscendone il possibile ruolo e la fondamentale funzione a favore del territorio».