JESI – Prima l’uovo o la gallina? Prima la cessione all’Ast del diritto d’uso delle aree comunali dove dovranno sorgere, con 7,3 milioni di euro dal Pnrr, i nuovi Ospedale e Casa della comunità nei pressi del Carlo Urbani, o prima il progetto con l’individuazione precisa delle aree coinvolte per poi cedere l’utilizzo delle stesse? È scontro nella politica cittadina dopo il Consiglio comunale aperto in tema sanità di giovedì scorso 23 febbraio. Nel corso dello stesso, l’assessore regionale Filippo Saltamartini aveva sollecitato appunto il Comune alla cessione del diritto d’uso di cui si tratta. In seguito, prima il segretario generale del Comune Luigi Albano per parte tecnica, poi l’assessora a lavori pubblici e urbanistica Valeria Melappioni per parte politica, avevano spiegato che prima della cessione occorre il progetto – peraltro da poco affidato al raggruppamento temporaneo impresa costituito da Termostudi S.r.l., Integrated and Sustainable Design S.r.l. e Geo/Tec del Dott. Geol. Stefano Giuliani – che le individui. Il sindaco Lorenzo Fiordelmodo conferma ma le opposizioni tutte unite – le liste civiche e Fratelli d’Italia – non ci stanno.
Il sindaco Fiordelmondo: «Attendiamo il progetto per accelerare»
Per il sindaco Lorenzo Fiordelmondo: «Il Consiglio comunale aperto sulla sanità – che ha visto coinvolti i vertici regionali, i sindaci della Vallesina, gli operatori sanitari ed i portatori di pubblici interessi – è stata una bella testimonianza di garbo istituzionale e cultura democratica della nostra città e del nostro territorio che meritano di essere sottolineati. Aver dato centralità al tema del diritto alla salute e delle relative risposte che oggi i servizi socio-sanitari sono in grado di fornire, lo considero un’ottima base di partenza, perché consente di affrontare la questione con un approccio ben diverso rispetto al passato».
Prosegue Fiordelmondo: «Ringrazio della partecipazione l’assessore regionale Filippo Saltamartini e il commissario straordinario dell’Azienda sanitaria territoriale Ancona Nadia Storti. E condividendo lo stimolo dell’assessore relativamente alle procedure da attivare per realizzare l’ospedale di comunità e la casa di comunità accanto al Carlo Urbani, siamo certi che solleciterà gli uffici dell’Azienda sanitaria territoriale di Ancona a inviare quanto prima il progetto nell’obiettivo di accelerare i tempi. Tale progetto è infatti necessario al fine di permettere ai nostri uffici comunali di poter predisporre gli atti per la concessione del diritto di superficie a titolo gratuito».
Dal Comune spiegano: «Il Consiglio comunale di Jesi, come noto, aveva infatti già deciso all’unanimità, nel marzo dello scorso anno, di cedere la porzione di terreno di Via Aldo Moro, sotto il Carlo Urbani, la cui estensione, esplicita l’apposita delibera, “sarà individuata proprio in base alla progettazione definitiva delle strutture”, fermo restando poi che “nella progettazione dell’intervento si dovrà tener conto che la superficie residua, che rimarrà nella piena disponibilità del Comune di Jesi, dovrà avere un’estensione tale da consentirvi la realizzazione di un parcheggio pubblico”, a servizio del polo sanitario, la cui effettiva consistenza dipenderà proprio dall’estensione dell’area interessata alla realizzazione dell’ospedale di comunità e della casa di comunità».
Liste civiche e Fratelli d’Italia: «L’amministrazione non sa o fa finta di non sapere»
«Jesi – ribattono unite le civiche e Fratelli d’Italia – è la città delle Marche che ha ricevuto il maggior finanziamento del PNRR pari a 7,3 milioni di Euro per la realizzazione di una casa della comunità e di un ospedale di comunità con posti letto di cure intermedie. Un’opportunità che non può e non deve essere assolutamente sprecata. È per questo che leggiamo con preoccupazione le dichiarazioni dell’amministrazione che non sa o fa finta di non sapere. In entrambi i casi sarebbe molto grave. Risulta infatti che gli uffici comunali siano a conoscenza della questione di cessione dell’area dove dovrà essere realizzata la nuova palazzina sanitaria già da metà del 2022. I sopralluoghi congiunti con AST e tecnici comunali sono stati eseguiti e l’amministrazione ha potuto più volte visionare il progetto di massima. Quindi anche noi, come ricordato dall’assessore Saltamartini in consiglio comunale sollecitiamo l’amministrazione a predisporre tutti gli atti necessari a procedere con la cessione dell’area. Non vorremmo infatti che altre idee impercorribili mettano a rischio uno dei più grandi investimenti in sanità che la nostra città potrebbe vedere in funzione già da inizio 2026. I tempi dettati dal PNRR sono molto stretti infatti, Entro fine marzo dovrà essere approvato il progetto di fattibilità che andrà in appalto integrato, per cui ogni ritardo potrebbe essere fatale per la perdita del finanziamento PNRR. In quel caso ogni responsabilità politica ricadrebbe sulla attuale Amministrazione dopo che la amministrazione Bacci era riuscita a ottenere l’importante finanziamento».