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Jesi: scoperta una criptotruffa su Telegram, denunciato un napoletano

La truffa delle criptovalute veniva perpetrata tramite un gruppo sul canale Telegram cui sono iscritti altri 39.000 utenti.

I poliziotti di Osimo al lavoro
I poliziotti di Osimo al lavoro

JESI – Settimane di operazioni di trading online per l’acquisto di una moneta virtuale su un sito operante solo su Telegram, ma era una truffa. Anzi, una criptotruffa costata alla vittima ben 1000 euro. E sullo stesso canale sono iscritti altri 39.000 utenti, potenziali vittime. 

Ma la truffa, per quanto ben congeniata, è stata scoperta dal personale di polizia giudiziaria del Commissariato – coordinato dal dirigente Vice Questore Paolo Arena – che ieri 21 luglio ha denunciato a piede libero un 42enne napoletano resistente a Cosenza per il reato di truffa. 

Sul finire del mese di giugno, la vittima (un tunisino di 40 anni) denunciava che da tempo effettuava operazioni di trading online per l’acquisto di moneta virtuale tramite un sito che operava esclusivamente tramite Telegram. Nel canale,  manifestata l’intenzione di acquisto delle criptovalute, gli veniva comunicato il nominativo e l’Iban su cui fare il pagamento per l’acquisto, avvenuto il quale, dopo pochi minuti l’acquirente riceveva sul proprio conto la somma investita e una quota di interessi. 

A tal proposito, la vittima chiedeva sul canale di acquistare cripto valuta USDT per un controvalore di 1.000 euro. Un altro utente rispondeva indicando le modalità di pagamento ovvero un bonifico su un Iban, inviando copia del documento di identità. La vittima ottemperava. A questo punto attendeva il riaccredito della somma con gli interessi, come solitamente avveniva in passato. L’attesa però si rivelava vana poiché nessun riaccredito veniva effettuato in suo favore né era in grado di contattare la controparte, in quanto sul canale non vi erano contatti diretti con altre persone ma solo richieste di acquisto. La vittima, inoltre, riferiva di non saper indicare il nome del gruppo Telegram in questione, che contava circa 39.000 utenti, poiché, una volta che aveva annunciato d’essere vittima di truffa, si veniva estromessi dal gruppo per tutelare la privacy delle persone che ne facevano parte.

Gli agenti hanno accertato tramite l’ufficio antiriciclaggio  delle Poste italiane che l’Iban era collegato ad una carta evolution intestata ad un uomo di origini napoletane ma residente in provincia di Cosenza. Le indagini hanno permesso di appurare l’avvenuto accredito della somma di 1000 euro in suo favore e il prelievo presso l’ATM di una città in provincia di Cosenza. Pertanto, l’uomo tramite la Polizia del posto, su delega del Commissariato di Jesi, è stato denunciato all’autorità giudiziaria competente per truffa.

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