JESI – La scuola media “Duca Amedeo di Savoia” potrebbe essere intitolata al giudice Paolo Borsellino, cambiando dunque il nome con cui è conosciuta da decenni. La proposta è stata formulata dall’Istituto Comprensivo Lorenzo Lotto. Un’idea che il Comune, al quale spetta solo la possibilità di esprimere un parere, ha accolto con riserva. Il cambio, a detta appunto dell’amministrazione, «risulterebbe carente in ordine all’esplicitazione delle “particolari circostanze sopravvenute”».
Così il Consiglio dell’Istituto Comprensivo “Lorenzo Lotto” ha motivato la decisione: «Il giudice Paolo Borsellino rappresenta la testimonianza viva e umanissima di quanto vorremmo infondere nei ragazzi/e di cui abbiamo la responsabilità educativa, per il suo altissimo e incondizionato senso dello Stato, per la fedeltà al suo lavoro svolto fino alla fine, pur essendo cosciente che dopo la strage di Capaci la morte lo stava aspettando, per l’amore e la passione che aveva imparato a nutrire per la sua terra, restando in Sicilia a combattere a mani nude i mostri della mafia e della collusione, per la straordinaria umanità che trasuda ancor oggi in chi lo ha conosciuto, per la fiducia estrema nei giovani che, fino all’ultimo giorno della sua vita, lo portava ad essere ottimista per il futuro confidando nella loro forza di reazione».
Motivazioni in cui, a detta del Comune, «non si evidenziano le ragioni per le quali si riterrebbe opportuno modificare l’attuale intitolazione al Duca Amedeo di Savoia, vale a dire il venir meno dei presupposti che sostenevano la precedente intitolazione, e/o l’impossibilità, in rapporto all’evoluzione della coscienza pubblica, del ricordo di comportamenti che il momento storico considera inattuali o contrastanti con gli interessi nazionali». Parere favorevole, dunque, con puntualizzazione.
«Il decreto ministeriale che regola la questione prevede che il Consiglio di Istituto che istruisce la pratica lo comunichi all’Ufficio Scolastico Regionale, l’ente chiamato a decidere, indicando nel dettaglio le motivazioni sia della nuova denominazione che dell’abbandono della vecchia – spiega l’assessore alla cultura, Luca Butini -. L’Ufficio scolastico regionale acquisisce due pareri non vincolanti, quello della giunta comunale e della Prefettura, prima di compiere la scelta. L’Esecutivo di Jesi ha appurato, come prevede del resto la legge, che le motivazioni riguardanti la rinuncia all’attuale nome della scuola siano carenti. Nulla da dire sul fatto di dedicare la scuola a Paolo Borsellino, a Jesi c’è anche una via e sono tante le iniziative attivate contro la mafia e la criminalità organizzata. Ma andavano esplicitati meglio, a nostro parere, i motivi. Rispondendo all’Ufficio Scolastico Regionale abbiamo pertanto sottolineato che l’istruttoria era carente. Da considerare poi che il Savoia è una scuola storica della città, dove si sono diplomati tanti jesini, e cambiarne il nome è senza dubbio d’impatto. Naturale che vi siano perplessità in merito».