Jesi-Fabriano

Jesi, in classe il 68% di studenti stranieri

Erano il 51% alla Giraffa per il 2017, sono il 68% quest’anno. Alla primaria Garibaldi sono il 50%. La situazione è diversa negli istituti della parte alta della città: al Kipling il 2% La questione verrà affrontata nel prossimo consiglio comunale

bambini

JESI – Erano il 51% gli studenti stranieri alla scuola dell’infanzia Giraffa per il 2017, sono il 68% quest’anno. Alla primaria Garibaldi quest’anno sono il 50%.

La situazione è decisamente diversa nelle scuole della parte alta della città: alla scuola dell’infanzia Kipling erano il 2% nel 2017 e la cifra non è cresciuta, alla primaria Conti lo scorso anno erano meno del 10% e tali sono rimasti. Distribuire gli studenti stranieri in altre scuole significa assicurare una formazione scolastica migliore per gli alunni italiani e per gli stessi stranieri che vengono seguiti in maniera più diretta, altrimenti gli insegnanti si vedono costretti a seguire programmi scolastici non in linea con la classe di frequenza, per consentire a tutti di apprendere.

Il Comune di Jesi aveva preso dei provvedimenti in questo senso: mensa e trasporto gratuiti a quelle famiglie straniere che spostano il figlio in un’altra scuola. Il Decreto Gelmini anche va in questa direzione e indica che le classi non devono superare il 30% di studenti stranieri.

L’assessore Marisa Campanelli

«Il Decreto Gelmini dà una indicazione – spiega l’assessora Marisa Campanelli – Il 30% non è un limite ma una indicazione. Confermo che in alcune classi la presenza di studenti stranieri è sicuramente superiore. Il Comune, per aiutare i dirigenti scolastici, ha predisposto la mensa e il trasporto gratuito a quelle famiglie straniere che spostano i figli in altre scuole. In realtà all’Ente non compete un intervento del genere, lo portiamo avanti perché siamo molto sensibili alla questione. Molte città si tengono le classi con percentuali altissime, senza il minimo provvedimento».

il Comune di Jesi
il Comune di Jesi

La questione verrà affrontata in consiglio comunale, infatti il gruppo consiliare Jesi in Comune – Laboratorio Sinistra ha depositato una interpellanza sul Patto per la Scuola (siglato tra l’amministrazione e i dirigenti scolastici degli Istituti Comprensivi della città, ndr) che verrà discussa nel prossimo consiglio: «La concentrazione di numerosi cittadini stranieri in alcune zone determinate della città è il frutto, anzitutto, di politiche urbanistiche poco lungimiranti, quando non a ciò espressamente finalizzate – si legge nelle premesse – la convivenza e la conoscenza sono strumenti necessari a superare i pregiudizi, utili quindi a tutti e a tutte, in ogni realtà cittadina». Da qui la richiesta al sindaco e all’assessora Campanelli: «Quali sono le motivazioni del mancato rispetto del protocollo e quali siano gli strumenti che si intendono mettere in atto, nel breve periodo, per arrivare invece al rispetto del “Patto per la scuola”, anche con il coinvolgimento di tutti i dirigenti scolastici, così come previsto».