JESI – Hashish nascosto sotto al lavandino dei bagni della Stazione ferroviaria. Una scatolina cilindrica contenente 3,40 grammi destinati probabilmente a qualche acquirente che quello stupefacente magari l’aveva già pagato, ma c’è arrivato prima il fiuto del cane antidroga della Questura in azione per i servizi straordinari di prevenzione disposti dal Questore d’intesa col Prefetto.
I controlli sono scattati ieri pomeriggio e hanno visto impegnato personale delle volanti del Commissariato con l’ausilio delle unità cinofile antidroga della Questura di Ancona. A coordinare le operazioni, il Commissario Paolo Arena.Con l’impiego dei cani Imperator e Kara, sono state attentamente monitorate e setacciate le aree più sensibili della città ed in particolare la stazione ferroviaria di via Trieste e le fermate dei bus in Piazzale Partigiani, via Setificio, via Granita, quartiere San Giuseppe, piazzale San Savino. Al contempo, sono state effettuate identificazioni a campione continuo con ispezioni e controlli in 4 esercizi commerciali a stretto contatto coi cittadini per rendere più tangibile la percezione di sicurezza.
Il report
Sono state identificate 115 persone, di cui 26 sono risultate positive al controllo; 41 i veicoli controllati e 4 le ispezioni alla ricerca di stupefacenti (solo 1 andato a buon fine). Quattro bar sono stati controllati ed elevate 2 sanzioni amministrative: in uno è stata contestata la mancanza degli avvisi di divieto di fumo e la mancata esposizione degli articoli Tulps relativi all’attività di somministrazione alimenti e bevande per un ammontare complessivo di 809 euro.Alla stazione ferroviaria i cani hanno fiutato la presenza di stupefacente dentro ai bagni pubblici. La droga era occultata al di sotto di un lavandino, si tratta di hashish del peso complessivo di 3,40 grammi contenuto in una scatolina cilindrica in plastica trasparente. La Polizia pertanto ha proceduto al sequestro della sostanza in attesa della richiesta di distruzione da inoltrare all’Autorità amministrativa competente.
Denunciato un marocchino 32enne per il reato di violazione del divieto di ritorno. L’uomo è stato controllato in via Setificio: ha attirato l’attenzione perché alla vista degli agenti ha cambiava repentinamente il senso di marcia cercando di svignarsela. Insospettiti, gli agenti lo hanno raggiunto e identificato: è risultato avere precedenti per reati contro la persona, il patrimonio e in materia di stupefacenti, oltre che essere destinatario di un avviso orale e di un foglio di via con divieto ritorno nel comune di Jesi emesso dal Questore di Ancona, ancora in atto. Sottoposto a ispezione e controllo in materia di stupefacenti, è stato trovato in possesso di una bustina con all’interno sostanza stupefacente del tipo cocaina. L’uomo ammetteva d’averla acquistata in giornata, da un non meglio descritto extracomunitario, in quella via. Il test eseguito da personale di polizia scientifica, riscontrava che si trattava effettivamente di cocaina del peso complessivo di 0,32 grammi. Pertanto, si procedeva alla segnalazione per uso personale di stupefacente con la contestazione immediata ed il sequestro amministrativo della droga. Inoltre, l’uomo è stato denunciato in stato di libertà all’autorità giudiziaria competente per la violazione del divieto di ritorno.
Spiccato anche un decreto di rintraccio a carico di una donna rumena 30enne fermata invia Trieste, nelle pertinenze della stazione ferroviaria e risultata essere gravata da precedenti per reati contro il patrimonio, la persona ed in materia di stupefacenti, nonché destinataria di diversi fogli di via obbligatori con divieto di ritorno in molti comuni d’Italia. Da accertamenti risultava avere un rintraccio per notifica di un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti con ordine carcerazione e decreto sospensione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia, per reati di tipo predatorio. E’ stata fermata in via Trieste, una zona a rischio prostituzione e nella quale era stata segnalata, il mese scorso, la presenza preoccupante di rumene che adescavano anziani per poi tentare di derubarli. La donna, pertanto, non avendo legami familiari né svolgendo attività lavorativa a Jesi, sarà proposta per il foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel comune di Jesi.