JESI – Un grande serbatoio, dalle sembianze di un dirigibile, è spuntato in via Cartiere Vecchie. A segnalarlo sono i cittadini che, dalla fine del lockdown, hanno iniziato a passeggiare per il quartiere. Esso sarà parte del nuovo distributore di metano in procinto di aprire nell’area.
Alcuni cittadini hanno già manifestato preoccupazione per la grandezza del “contenitore”, essendo in pieno centro città, ma i tecnici rassicurano i residenti. Il serbatoio, a quanto pare, deve restare all’esterno perché lo prevede la normativa per il metano liquido. Sono state ovviamente previste misure di mitigazione e schermatura dello stesso.
«L’impianto – fa sapere l’assessore ai lavori pubblici, Roberto Renzi – è stato oggetto di conferenza dei servizi provinciale con parere favorevole e vincolante dei vigili del fuoco in quanto impianto all’avanguardia rispettoso di tutte le condizioni di sicurezza».
Jesi in Comune ha già portato la questione in consiglio comunale e l’amministrazione chiarì, a proposito del nuovo impianto, «che il distributore è stato chiuso circa da 20 anni e il terreno è di proprietà di un privato: perciò è lecito che si faccia una richiesta di una nuova apertura, basta che venga rispettata la normativa. La zona in questione è stata in fase di abbandono per molti anni e i residenti si sono lamentati con i proprietari per chiedere manutenzione. Ora quella zona può essere riqualificata con nuova viabilità e marciapiedi». Vi saranno probabilmente anche colonnine per la ricarica delle auto elettriche.
Il consigliere di Jesi in Comune, Samuele Animali incalza: «Non è vero che (dirigibile a parte) la zona di via Cartiere Vecchie verrà “riqualificata” grazie al nuovo distributore. Solo 4mila 500 euro degli oltre 77mila versati dalla ditta come oneri di urbanizzazione verranno utilizzati sul posto. Non è prevista una modifica sostanziale all’attuale viabilità (già problematica), né la realizzazione di nuovi marciapiedi nelle zone limitrofe, che ne sono sprovviste, ma solo nelle adiacenze del distributore. Per un altro distributore, dove pure il privato qualche diritto poteva vantarlo, come Consiglio comunale ci siamo messi – unanimemente e giustamente – di traverso perché un nuovo distributore di metano, che sulla carta era altrettanto autorizzabile, rappresentava il diavolo in persona. Com’è che in questo caso il distributore è “tutto oro”? Non dico stopparlo, ma almeno un pizzico di rammarico».