Jesi-Fabriano

Servizi sociosanitari diurni e residenziali, il Gruppo Solidarietà lancia un appello

L'associazione con sede a Moie, chiede alla Regione un effettivo investimento nei servizi di valutazione e presa in carico: «Servizi che versano da oltre 15 anni in uno stato di sostanziale abbandono»

disabilità, sedia a rotelle, mobilità, accessibilità, assistenza

MOIE – Nei giorni scorsi il Gruppo Solidarietà di Moie ha diffuso un appello, che si può sottoscrivere inviando adesione all’indirizzo grusol@grusol.it, volto a portare l’attenzione su alcuni temi riguardanti i servizi sociosanitari (e non solo) diurni e residenziali.

disabileNei prossimi mesi la Regione Marche definirà i requisiti di autorizzazione/accreditamento dei servizi diurni e residenziali sociali, sociosanitari e sanitari, rivolti, tra gli altri, a persone con disabilità e disturbi mentali, anziani non autosufficienti, soggetti con demenza. Allo scopo di «vedere finalmente realizzato un sistema di servizi inclusivi, caratterizzati da un’alta qualità», il Gruppo Solidarietà, che dal 1979 si occupa di queste tematiche, lancia un appello. Sui servizi residenziali il Grusol chiede: «Verrà dispersa tutta l’esperienza e la cultura regionale, relativamente alle comunità residenziali di piccole dimensioni? Dobbiamo attenderci ancora strutture con stanze da quattro letti, cibo che arriva in contenitori termici, affollamento (non esistono case in cui si vive in venti!), ritmi ospedalieri? Ricordiamoci che sono abitazioni, nelle quali le persone ci vivono anche per decenni».

E sui servizi diurni: «Verrà superata la contraddizione che caratterizza oggi i Centri socioeducativo-riabilitativi per persone con disabilità grave, nei quali sussiste una suddivisione dell’utenza e degli interventi tra “gravi” e “meno gravi”, assolutamente artificiale e non rispondente alla reale condizione delle persone?».

Quindi le proposte di un «Piano di effettivo sostegno alla domiciliarità, come perno del progetto di vita della persona, che permetta alle persone di scegliere i sostegni che ritengono più adeguati nel quadro di un servizio pubblico che supporti l’utente con la continuità degli interventi. L’investimento e quindi il potenziamento dei servizi di valutazione e presa in carico. Un potenziamento che deve passare non solo attraverso la definizione di uno standard minimo incomprimibile di figure professionali, ma anche, in tutti i servizi, con lo stabilire con chiarezza a chi competerà la valutazione, la presa in carico, la definizione del progetto personalizzato e la responsabilità della sua attuazione».