Jesi-Fabriano

Soldi da restituire a seguito di sentenza favorevole, debito fuori bilancio per il Comune

Il Municipio di Jesi, chiamato in causa dal consorzio Gorgovivo, ha ottenuto il pagamento delle spese di lite dallo stesso ente. Ma ora glieli deve ridare indietro

JESI – Circa 11 mila euro. È quanto ha ottenuto il comune di Jesi dal Consorzio Gorgovivo a seguito di sentenza di primo grado del Tribunale civile di Ancona. Ma ora deve restituirli. E scatta il debito fuori bilancio, da approvare in consiglio comunale.

Tutto parte nel 2000, quando un’azienda edile ha chiesto, innanzi al giudice del capoluogo dorico, la condanna al pagamento dei danni subiti a causa della presenza di alcune condotte (idriche, fognarie e del gas) nell’area a suo tempo cedutale dal Consorzio, presenza per altro non segnalata in sede di compravendita e che aveva costretto l’acquirente a sostenere spese di una certa entità per la loro traslazione. Gorgovivo, a sua volta, ha convenuto in giudizio il Comune. Nel rigettare la richiesta dell’impresa, il Tribunale ha evidenziato come la “chiamata in causa” dello stesso Municipio risultasse priva di giustificazione e quindi non accoglibile, condannando conseguentemente Gorgovivo a rifondere le spese di lite, quantificate in complessivi € 11.014,48 comprensivi di IVA e contributi previdenziali.

Poi, però, è arrivata la sentenza di secondo grado, della Corte di Appello di Ancona, a cui l’impresa edile si è rivolta. Il giudice ha  osservato che le spese di lite del Comune non avrebbero dovuto essere poste a carico di Gorgovivo, assolto da ogni responsabilità in primo grado, bensì a carico della ditta in qualità di soggetto attore nel giudizio. Di conseguenza, l’ente pubblico è stato condannato alla restituzione di quanto corrisposto per spese di lite, oltre interessi di legge, e al pagamento delle spese legali sostenute dal medesimo Consorzio per il giudizio di secondo grado, liquidate in € 1.886,50 oltre spese generali, IVA e CAP.

Complessivamente, quindi, usciranno dalle casse di piazza Indipendenza circa 14 mila euro, non preventivate, dunque configurabili quale debito fuori bilancio da approvare in occasione del consiglio comunale del 23 marzo.