JESI – Sono arrivate sabato 10 febbraio, sette capre, praticamente una famigliola che dimora in una casetta di legno allestita appositamente a ridosso della scarpata presso via Binda, laterale di via Coppi, vicino alla chiesa di San Massimiliano Kolbe.
E si sono subito messe “al lavoro“, dopo essere state sottoposte a tutti i controlli veterinari, lavoro che consiste nello sfalcio dell’erba nei momenti di pascolo nelle scarpate, nei boschi urbani e negli appezzamenti non attrezzati.
L’area, che interessa la parte del fosso di Gorgolungo, è stata delimitata con recinzioni elettrificate opportunamente segnalate, recintati anche gli orti a gestione privata delle abitazioni confinanti.
Un progetto – vinto da una ditta marchigiana – che potrà “sopperire con efficacia alle difficoltà di intervenire costantemente” e che coniuga in modo pregevole il rapporto tra qualità della vita urbana e preservazione della natura.
Oltre che in via Binda l’altra parte interessata sarà quella del Tornabrocco per un totale di 19 mila metri quadrati di pascolo per il primo anno, 25 mila al secondo e 30 mila al terzo anno secondo l’appalto, con progressiva crescita degli animali impiegati.
Già diversi bambini hanno approfittato per fare una capatina presso la casetta, dove c’è uno spazio appositamente allestito al quale si arriva da un’apposita, nuova, scalinata.
Tra belati e occhiate furtive hanno ammirato le capre che gironzolavano furtive attorno alla loro dimora. Nel programma comunale, comunque, viene contemplata l’opportunità di visite organizzate per le scuole materne ed elementari.