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Jesi, “Spazio del Rjuso”: le idee per migliorare la qualità della vita nel quartiere San Giuseppe

Il progetto “Spazio del Rjuso” promosso da Caritas e Comune di Jesi in collaborazione con il Comitato di Quartiere San Giuseppe Smia e sostenuto dalla Fondazione Cariverona

JESI – Nuovo incontro di comunità – sarà il quarto – lunedì 29 luglio, alle ore 18, al centro sociale di Via Tessitori nell’ambito del progetto “Spazio del Rjuso” promosso da Caritas e Comune di Jesi in collaborazione con il Comitato di Quartiere San Giuseppe Smia e sostenuto dalla Fondazione Cariverona.

Il progetto, come noto, mira a raccogliere idee condivise per migliorare il quartiere San Giuseppe in una prospettiva di rigenerazione urbana. Dai tavoli finora svolti nei precedenti incontri è emerso che San Giuseppe è un quartiere dove vi sono importanti risorse come la biblioteca, i dopo scuola come il Castagno e quello parrocchiale. Ma non bastano: servirebbero servizi aggiuntivi che le famiglie sarebbero anche disponibili a pagare. Si chiede una sala dove poter fare ginnastica per le donne. Sarebbe utile anche conoscere quali sale sono disponibili per organizzare feste perché si fa sempre fatica a trovare i luoghi.

Un’altra necessità, emersa dagli incontri, riguarda la scuola di italiano: c’è, ma è molto didattica e, se non si fa conversazione, tutto l’apprendimento viene perso. Servirebbe quindi poter fare una scuola di italiano incentrata sulla conversazione riguardo la vita di tutti i giorni con i termini che possono essere più utili.

Per quanto riguarda la vita del quartiere è considerata molto soddisfacente per molte donne. Fare delle attività per le donne può sicuramente aiutare a coinvolgere i bambini e tutte le famiglie.

Criticità sono legate alla sera per vie poco illuminate e un po’ di incuria davanti ad alcune attività commerciali, dove a volte si trovano bottiglie a terra.

Emerge anche la difficoltà per l’affitto della casa legata sia al fattore economico che a pregiudizi culturali e sociali.

È stato anche proposto di organizzare dei pranzi o delle cene di quartiere tutti insieme con momenti di condivisione anche attraverso danze popolari, poesie e cultura gastronomica.

Nell’incontro di lunedì 29, pertanto, si inizieranno a focalizzare le priorità di azione per arrivare a delineare proposte concrete da attuare negli spazi dove si vive quotidianamente.

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