JESI – Circa 40 mila euro di attrezzature, acquistate attingendo a poco più di 37mila euro di risorse di un bando regionale e messe a disposizione di Fondazione Padre Oscar della Caritas di Jesi, Orto del Sorriso, Adra, Croce Rossa, San Vincenzo de’ Paoli e SS. Annunziata di Ancona per poter aumentare in maniera esponenziale cibo e generi alimentari altrimenti destinati allo spreco e invece conservati e redistribuiti gratuitamente a chi è in condizioni disagio e povertà. «Si dà seguito – dice il vice sindaco e assessore ai servizi sociali Samuele Animali – ad una tradizione di sensibilità al tema radicata nel Comune di Jesi, col progetto ad esempio curato per le Giunte precedenti dal delegato Andrea Torri. Si continua e continuano rete e collaborazione col terzo settore».
Il progetto, col Comune di Jesi capofila e la collaborazione anche di Ata, è stato fra i finanziati dal bando della Regione, che altri 6mila euro, di 8mila totali, li destina a azioni di formazione, sensibilizzazione e promozione contro lo spreco. Presenti in Comune Marco D’Aurizio, direttore della Fondazione Padre Oscar della Caritas di Jesi; Matteo Donati dell’Orto del Sorriso; Michele Abiusi per Adra; Gabriele Cinti della San Vincenzo de’ Paoli; il dottor Francesco Bravi della Croce Rossa.
Nel dettaglio verranno acquistati per Caritas armadio congelatore, tritatutto e frullatore professionali, contenitori isotermici per il trasporto del cibo, bilance e pentole professionali; per l’Orto del Sorriso cella frigo, scaffalature per lo stoccaggio, macchina sottovuoto e abbattitore di temperatura; armadio refrigerato e armadio congelatore per Adra; due armadi refrigerati per Croce Rossa; scaffalature per la San Vincenzo de’ Paoli; un murale refrigerato per la SS. Annunziata. Oltre a set di contenitori e buste per sottovuoto.
Nei programmi, gli attuali 20 quintali annui di frutta raccolti diverranno 50; 25 quintali i 15 di verdura; 5 invece di 2,5 i quintali di carne. E poi il raddoppio, da 1 a 2 quintali per i formaggi, per il pane (100 a 200 chili), i dolci (da 50 a 100 chili). La pasta fresca passerà da 80 a 200 chili, da 90 a 200 chili le zuppe. Gli attuali 100 chili di pesce raccolti e redistribuiti diventeranno 500 e ancora pizza (da 30mila a 40mila pezzi) e erbe aromatiche (da 100 a 200).