Jesi-Fabriano

Jesi, stalking e percosse ai titolari della sartoria cinese: denunciati tre giovani

Identificati e denunciati gli autori delle molestie e delle aggressioni; si tratta di tre giovani, appena diciottenni residenti in città. Ecco la vicenda

Immagine d'archivio

JESI – Offese, molestie e persino percosse. Mesi di pressing molesto ai danni dei titolari di una nota sartoria cinese della città, che sono sfociati nella denuncia alla Procura per atti persecutori e lesioni personali. Gli autori delle molestie sono stati individuati dagli agenti del Commissariato di Jesi: sono tre ragazzi, due italiani e uno rumeno, appena 18enni. Sono stati identificati e denunciati.

I fatti risalgono alla fine del mese scorso. I titolari di una sartoria cinese, da anni presente a Jesi, hanno denunciato in Commissariato di essere stati oggetto di comportamenti vessatori e molesti ad opera di tre giovani sconosciuti che, in più occasioni e da circa due mesi, introducendosi nell’esercizio, avrebbero proferito frasi offensive a sfondo razziale accompagnati da una gestualità volgare ed esplicita. Bersaglio delle offese, i titolari della sartoria, tutti di nazionalità cinese e perfettamente integrati in città. Questi veri e propri raid molesti andavano avanti da circa due mesi, e per un po’ i titolari hanno tollerato. Ma quando hanno iniziato a ripetersi fino a raggiungere la cadenza delle tre volte a settimana, in una occasione, il figlio dei titolari s’è spazientito e ha reagito, cercando di dissuadere gli aggressori che per tutta risposta lo hanno malmenato e insultato, per poi scappare e dileguarsi lungo le vie adiacenti alla sartoria.

A quel punto è scattata la denuncia, presentata al Commissariato di Pubblica sicurezza di Jesi. Sono dunque partite le indagini volte all’individuazione dei tre. E se nessun testimone era in grado di fornire elementi utili alla loro individuazione; un prezioso contributo è stato invece fornito dalle memorie dei circuiti di videosorveglianza presenti sulle aree prospicienti alla sartoria. Le caratteristiche somatiche dei tre giovani, appena maggiorenni, risultavano molto ben definite. Inoltre la prontezza e la ferma memoria di un Ispettore in servizio presso il Commissariato di Jesi hanno consentito la svolta alle indagini e la soluzione del caso. Qualche sera dopo l’aggressione infatti, l’investigatore, libero dal servizio, mentre faceva due passi in prossimità dei giardini pubblici, ha notato due giovani che passeggiavano a pochi metri da lui. Uno indossava capi di abbigliamento identici e quelli già visti indosso a uno degli aggressori della sartoria cinese e captati dalle telecamere, i cui fotogrammi erano stati acquisiti e studiati proprio da lui. Avvicinatosi ai due si è reso conto che anche le caratteristiche somatiche corrispondevano perfettamente a quelle dei soggetti ripresi e, quindi, li ha raggiunti, si è qualificato e li ha così identificati. I due – entrambi italiani dei quali uno di origine straniera, entrambi della zona – avendo compreso di non avere scampo hanno ammesso di essere gli autori delle condotte per le quali si procedeva. In breve è stato individuato anche il terzo, di nazionalità rumena, ma anch’egli residente in città. Sono stati denunciati.