Jesi-Fabriano

Jesi, una start-up per il museo di Federico II

La giunta Bacci intende proporre al consiglio comunale di affidare il "contenitore" culturale dedicato allo Stupor Mundi a una nuova società nel settore della cultura, composta da under 35, per i prossimi otto anni

Museo Federico II Stupor Mundi (Foto: Stefano Binci)

JESI – Una start-up per la gestione del museo di Federico II. È quanto proporrà la giunta Bacci al consiglio comunale. L’intenzione è dunque quella di individuare, tramite selezione ad evidenza pubblica, una nuova società che si impegni a assumere la conduzione del “contenitore” culturale dedicato allo Stupor Mundi per la durata di otto anni, a sostenere integralmente i costi per la gestione (ivi comprese le utenze) e per tutte le attività connesse alla promozione, potenziamento di immagine e sviluppo di mercato del museo stesso, e ad applicare tariffe di ingresso definite annualmente dall’amministrazione Comunale, in linea con le altre strutture museali.

Il comune di Jesi, in un’ottica di sostegno all’avvio dell’attività, intende concedere alla start-up la disponibilità, a titolo gratuito per una durata di otto anni, degli spazi museali di palazzo Ghislieri, continuando ad assumerne i costi di locazione, e l’erogazione, per la durata di tre anni (2020, 2021 e 2022) , di un contributo annuo a fondo perduto pari ad 150.000 euro, a parziale copertura dei costi, sostenuti e documentati, di avvio e gestione.

Alla selezione potranno partecipare persone fisiche – singole o organizzate in team – di età non non superiore a 35 anni (del proponente o di almeno i 2/3 dei componenti del team), residenti nella regione Marche (del proponente o di almeno i 2/3 dei componenti del team). Ai fini della valutazione di merito, verranno presi in considerazione, fra le altre cose, il carattere innovativo dell’iniziativa proposta, la sostenibilità economica e finanziaria del progetto imprenditoriale, le prospettive di mercato del Museo Federico II, la capacità di sviluppo ed implementazione della piattaforma software e delle tecnologie virtuali e lo sviluppo di sinergie con la rete museale comunale.

In base alle informazioni fornite dall’ex gestore, la società costituita dall’imprenditore Gennaro Pieralisi, il museo Federico II ha incassato 50 mila euro nel 2018, al netto del contributo comunale per l’affitto del palazzo, a fronte di spese per 185 mila euro. «Per l’anno 2018 – specifica il Comune -, non risultano registrate spese per comunicazione e promozione, evidentemente ritenute non necessarie in relazione alla forte campagna di lancio intrapresa nell’anno precedente in occasione dell’inaugurazione del museo».