JESI – Un’assemblea pubblica per confrontarsi sulla nuova bozza di statuto comunale. L’amministrazione, come anticipato dal presidente dell’aula consiliare, Daniele Massaccesi, ha organizzato l’iniziativa aperta ai cittadini per domani, 26 febbraio, a palazzo dei Convegni (ore 21). C’è tempo invece fino al 1 marzo per inviare le proprie osservazioni a “protocollo.comune.jesi@legalmail.it”.
Nel nuovo statuto, come noto, sono stati reintrodotti i concetti di Resistenza e antifascismo, la cui rimozione aveva suscitato tante polemiche. Vi è anche un accenno al titolo di “Jesi città regia”. Ma le opposizioni insorgono. L’Anpi si è già detta contraria, perplessità avanzate anche dal movimento Jesi in Comune.
«Il Presidente del Consiglio Comunale ha comunicato, solo dietro nostra esplicita richiesta nella seduta dello scorso 20 febbraio, quale sarà l’iter partecipativo previsto per la modifica dello statuto, o meglio, ha comunicato che una vera e propria partecipazione- quantomai necessaria visto che si accingono a modificare i principi fondanti della Città- non è prevista né contemplata – tuonano Samuele Animali, Agnese Santarelli e Francesco Coltorti, i tre consiglieri comunali della compagine civica di sinistra -.
Infatti è stata confermata l’assemblea pubblica del 26 febbraio (martedì prossimo, ore 21, Palazzo dei Convegni) che però ad oggi risulta solo dal sito del comune (sempre per favorire la più ampia partecipazione…) e, contestualmente, è stata confermata la data del 1 marzo come termine ultimo per inviare le proposte di modifica tramite il sito istituzionale. Le proposte, una volta pervenute, saranno esaminate dalla conferenza dei capigruppo dei gruppi consiliari, cioè da 7 consiglieri comunali più il Presidente, giusto per evitare confronti e lungaggini varie. Come sarà gestita l’unica assemblea pubblica prevista e poco pubblicizzata e che fine faranno le osservazioni che arriveranno, non è dato sapere. Abbiamo lamentato la mancanza di partecipazione e condivisione sin dall’inizio e con tutti i modi a nostra disposizione. Bisogna farsi sentire».
La sezione ANPI di Jesi «invita alla più ampia partecipazione per ribadire il nostro dissenso e confermare le posizioni espresse nella Proposta di Atto per il Consiglio comunale».