JESI – Progetto Edison alla Zipa, il tema continua a tenere banco. E c’è anche un caso Croce Rossa, dopo che nello scorso fine settimana le rispettive iniziative in centro di questa e dell’Assemblea permanente “Stop Edison” si sono trovate “troppo” vicine.
Stop Edison, caso Croce Rossa: «Aggrediti dai manifestanti»
Riferisce il presidente della Croce Rossa di Jesi Elia Emma: «Lo scorso 12 aprile, alle ore 16:30 circa, i Giovani della Croce Rossa Italiana – Comitato di Jesi erano presenti con un gazebo lungo corso Giacomo Matteotti, all’altezza del Santuario della Madonna delle Grazie, per svolgere l’ormai abituale attività “Libri in baratto”, iniziativa che prevede lo scambio gratuito di libri con la cittadinanza per incentivare la lettura. Durante l’iniziativa, proprio accanto al gazebo dei nostri Volontari, si sono radunati alcuni manifestanti del Comitato “No Edison”, per protestare contro la realizzazione dell’ormai noto impianto di trattamento rifiuti. Poiché che la protesta era alquanto rumorosa ed impediva, di fatto, ai Giovani della CRI di svolgere la loro attività e dal momento che i passanti, nello scattare fotografie, vi ritraevano inevitabilmente anche i Volontari in uniforme, questi ultimi hanno cortesemente chiesto ai manifestanti di potersi spostare di poco, dal momento che la loro autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico lo consentiva. A questa semplice richiesta, volta a consentire ad entrambe le associazioni di svolgere le rispettive attività senza intralciarsi a vicenda, una manifestante avrebbe iniziato ad aggredire verbalmente i Giovani Volontari, dicendo loro che avrebbero dovuto “vergognarsi” per il comportamento che stavano tenendo, senza possibilità di replica alcuna, mentre un secondo manifestante avrebbe asserito che “la Croce Rossa è una mafia”».
Prosegue Elia Emma: «Nel riconoscere la piena legittimità della protesta ed il diritto costituzionale dei cittadini a manifestare pacificamente, il Comitato CRI di Jesi intende stigmatizzare con fermezza l’accaduto, ritendendo assolutamente inammissibili aggressioni di qualsiasi natura, anche verbale, nei confronti dei Volontari; ricordiamo a tutti (cittadini e istituzioni) che gli operatori della Croce Rossa Italiana e, più in generale, tutti gli operatori umanitari non sono un bersaglio. Ogni giorno scegliamo con orgoglio di indossare la nostra uniforme, senza doverci in alcun modo “vergognare” di questo. La CRI di Jesi, infine, non intende in alcun modo entrare, né può essere attirata, nel dibattito pubblico relativo all’impianto di smaltimento rifiuti, in virtù del principio di Neutralità che da sempre guida e contraddistingue la Croce Rossa in tutto il mondo, in forza del quale la stessa, per continuare a godere della fiducia di tutti, si astiene dal prendere parte alle controversie di qualsiasi natura, anche di ordine politico».
Stop Edison, caso Croce Rossa. L’Assemblea: «Dispiaciuti, incomprensione»
«Siamo dispiaciuti – risponde l’Assemblea permanente “Stop Edison” – per quanto emerso. Non c’è stata da parte nostra nessuna intenzione di creare alcun disagio e ci rincresce dell’eventuale incomprensione. L’Assemblea contro l’impianto Edison è formata da un gruppo di persone che portano avanti con determinazione, ma in modo assolutamente pacifico e rispettoso, l’idea del “no” a questo progetto. Siamo un gruppo tranquillo, che non ama alimentare polemiche o creare tensioni. Cogliamo l’occasione per ribadire il grande valore dell’associazione Croce Rossa e, soprattutto, dei suoi volontari, che da anni operano con impegno e professionalità nel nostro territorio, offrendo un supporto prezioso alla comunità».
Stop Edison, entrano Luca Polita e Paola Montecchiani
Intanto fanno rumore i nuovi ingressi nella Assemblea permanente “Stop Edison”: presidente e capogruppo Pd in Consiglio comunale, Luca Polita e Paola Montecchiani.
Rimarca dall’opposizione Jesiamo: «Il comunicato di quello che rimane della maggioranza dimostra, oltre ad una superficialità amministrativa, che il procedimento Edison non è mai stato governato dall’amministrazione comunale ma sempre subito e additano responsabilità a destra o manca come se chi governa questa citta dell’impianto non abbia mai saputo nulla. Eppure due Consiglieri passati all’opposizione, il Presidente del Consiglio Polita e la capogruppo del PD Montecchiani che entrano nell’assemblea permanente no Edison dimostrano solo che la verità sta venendo a galla. C’è un filo che lega Sindaco e Jesi in Comune: loro sapevano. E se non fosse così non sarebbe meno grave. Sindaco e maggioranza rispondano: quando siete venuti a sapere dell’impianto Edison. Dal 2023 nessuno dell’attuale amministrazione ha mai parlato con la multinazionale? Neanche dopo Giugno 2024? Non si continui ad offendere la città, siamo uniti per affrontare la questione ma la maggioranza non ometta e non fugga dalle proprie grandi responsabilità di una situazione che solo grazie alle opposizioni ed alla città non è ancora definita».
Sempre dall’opposizione, Per Jesi: «Apprezziamo il passo in avanti verso l’assemblea permanente NO Edison da parte del Presidente del Consiglio comunale Polita e della capogruppo del PD Montecchiani i quali, seppure in solitaria rispetto al resto della maggioranza, decidono di accodarsi alla battaglia dei tanti cittadini che fino a poco tempo fa il loro partito definiva antiscientifici, scalmanati e gente che non studia. In tutto ciò l’eterno assente è il Sindaco, che a forza di tessere relazioni si è dimenticato che c’è una città che da più di un anno lotta anche a causa dei suoi iniziali silenzi e rimane in una maggioranza residua in compagnia di un assessore all’ambiente che sull’impianto ha solo saputo dire: “dove lo volete mettere se non in una zona industriale…a Pian dell’Elmo?”».
Dal canto suo, Luca Polita scrive: «Gradirei che la mia adesione all’assemblea no Edison non venga strumentalizzata dicendo che vi sono problemi in maggioranza. La maggioranza consiliare, il consiglio tutto e l’assemblea no Edison hanno espresso ripetutamente il no all’impianto, pertanto non vi sono posizioni dicotomiche o in contrasto. Narrare una storia diversa significa solo indebolire il fronte del no, il quale deve rimanere compatto e coeso per vincere questa partita».