Jesi-Fabriano

Jesi, strade e piazze al primo posto fra i luoghi di incontro dei giovani

Prime anticipazioni sui risultati del questionario sul tempo libero dei giovani della città dagli 11 ai 19 anni. A breve la presentazione ufficiale

I ragazzi e lo smartphone

JESI – Quasi 500 questionari raccolti, pari a poco meno del 20% degli adolescenti di Jesi tra gli 11 e i 19 anni, per la prima ampia indagine sul tempo libero dei giovani. I risultati del lavoro svolto dalla Costess, per conto dell’Asp Ambito 9, saranno presentati ufficialmente martedì prossimo a Palazzo dei Convegni (inizio ore 16,30) in un incontro pubblico a cui interverranno il sindaco Lorenzo Fiordelmondo, l’assessora alle politiche giovanili Emanuela Marguccio, la presidente e il direttore dell’Asp, rispettivamente Gianfranca Schiavoni e Franco Pesaresi. L’indagine sarà illustrata da Silvia Tommasoni, responsabile dell’Unità Minori e Famiglia dell’Asp insieme a Doriano Pela, coordinatore della Costess. Centrale sarà poi l’intervento di Marco Rossi-Doria, figura di riferimento nazionale nelle politiche educative e sociali, già sottosegretario all’istruzione. A moderare l’incontro, il vicesindaco Samuele Animali.

Le prime anticipazioni parlano di adolescenti che pongono strade e piazze al primo posto nei luoghi di incontro, seguiti da parchi ed aree verdi. Ma sono i social a catturare la loro attenzione, con una connessione attiva quasi sempre per più di due ore al giorno. Nell’analisi vengono evidenziate anche le richieste che giungono dagli adolescenti: più contesti per coltivare le relazioni amicali; più spazi e momenti per condividere i vissuti emotivi ed esperienziali; nuove forme di cittadinanza attiva e maggior impegno della politica nell’ascolto delle nuove generazioni.

Ne viene fuori una lettura dettagliata dei giovani, dei loro luoghi e tempi di aggregazione in città, delle loro aspettative e anche delle loro incertezze. Uno studio articolato che ha messo bene in fila i tre obiettivi che si voleva concretizzare con questo progetto: una conoscenza della realtà giovanile, l’individuazione dei bisogni e delle problematiche riguardanti l’aggregazione alla luce dei cambiamenti generati dalla pandemia; infine, la definizione degli interventi ritenuti necessari per favorire l’aggregazione ed evitare situazioni di isolamento e di disagio soprattutto per le fasce più deboli. Un’indagine che restituisce una fotografia nitida della realtà giovanile, utile strumento per la politica e le istituzioni, per il mondo dell’associazionismo e del terzo settore e, più in generale, per tutti i soggetti che sono impegnati a supportare le famiglie nella formazione e nella crescita dei nostri ragazzi.