JESI – Arte, fumetti, cinema, danza declinati nel segno della figura di Federico II. Con la presenza e la partecipazione di personaggi quali Michele Placido, Alessandro Cecchi Paone, Mimmo Paladino, Davide Cavuti, Paolo Castagna e la cantante jesina Talèa, due grandi momenti di spettacolo da vivere al Teatro Pergolesi (1 giugno) e in Piazza Colocci (2 giugno), una mostra e l’omaggio all’imperatore realizzato dall’eredità storica della tradizione orafa cittadina e dalle scuole, con i contributi del Liceo Artistico “Mannucci” e della secondaria di primo grado che di Federico II porta il nome. Tutto questo e altro nella due giorni dello “Stupor Mundi Fest”, l’1 e 2 giugno, promosso e organizzato da Comune di Jesi e Fondazione Federico II Hoenstaufen, su finanziamento della Regione dopo le polemiche che avevano accompagnato, nei mesi scorsi, la notizia di un Festival Stupor Mundi realizzato con fondi regionali ad Ancona (dove si è svolto lo scorso aprile, con una seconda parte invece a Jesi a inizio maggio). «Ma Federico II è Jesi – evidenzia Paolo Mariani, presidente della Fondazione, nel presentare il programma del fine settimana in arrivo in Comune – e lo Stupor Mundi Fest è della città. Non del Comune né della nostra Fondazione, che ne è solo stato lo strumento».
L’assessore alla cultura Luca Brecciaroli sottolinea la «interdisciplinarietà che caratterizza questo programma e che lo rende un vero e proprio festival come il personaggio cui è dedicato, con la molteplice varietà dei suoi interessi, merita». L’obiettivo è infatti quello di «coinvolgere la città con un evento che non sia solo fatto di conferenze per addetti ai lavori, pane quotidiano della Fondazione da 36 anni a questa parte». Una sfida nuova per la Hoenstaufen, come spiega la storica direttrice e anima della realtà di studio dedicata in città all’imperatore svevo, Franca Tacconi: «Abbiamo voluto un appuntamento che valorizzasse Federico II in tutti gli ambiti possibili, in maniera ludica e guardando all’intrattenimento. È così che Jesi può essere snodo per scoprire le Marche».
E così lo Stupor Mundi Fest andrà a prevedere, assieme agli appuntamenti culturali dedicati a Federico II, anche il coinvolgimento dei locali aderenti del centro, che parteciperanno con l’iniziativa “Un cocktail per Federico”. Il festival sarà cinema con la proiezione all’Hotel Federico II (il 1 giugno alle 10 per le scuole e alle 17, su prenotazione obbligatoria, per tutti) del film “Il giorno, la notte poi l’alba. Francesco d’Assisi, Federico II e l’idea di un nuovo mondo possibile” del regista Paolo Bianchini. E sarà fumetto, con la mostra fino al 16 giugno nelle Antiche Sale Romane di Palazzo Bisaccioni (ingresso da Costa Lombarda) della presenza dello Svevo nella nona arte. «Un appuntamento che darà – dice Roberto Gigli di Acca Academy che ha lavorato a questa parte del programma – anche modo di scoprire uno spazio della città meno noto, come è nello spirito del festival». Inaugurata alle 16 del 1 giugno la mostra, alle 16,45 ci si sposta al Museo Federico II Stupor Mundi: qui verranno inaugurate le mostre “De arte venandi cum avibus” di Mimmo Paladino e delle opere degli allievi del Mannucci e dell’Accademia Acca e poi “Peregrine”, l’omaggio degli orafi di Jesi a Federico.
«Gli ori di Jesi esistono dal 1300, una delle poche realtà in Italia che non parla solo al passato – dice Stefano Bini, presidente appunto della associazione “Ori di Jesi” – abbiamo abbracciato il progetto con una realizzazione che omaggia, concretizzando idea e lavoro del professor Maurizio Catani e degli allievi del Mannucci, il rapporto dell’imperatore con la caccia col falcone e soprattutto il fatto che anche le donne la praticassero». Dice Catani: «Il bozzetto che realizzati negli anni ’70 come proposta di logo per l’Hotel Federico II che era allora in costruzione, e che non fu scelto, l’ho riproposto agli studenti chiedendo loro di crearne una interpretazione tridimensionale. Gli orafi l’hanno poi realizzato questo oggetto che mi auguro possa essere caratterizzante».
È Massimo Fabrizi, dirigente scolastico del Comprensivo Federico II, a tracciare un bel parallelismo: «Un onore per la nostra scuola che ne porta il nome partecipare ad un evento dedicato allo Stupor Mundi: se la sua corte di Sicilia riuniva persone da tutto il Mediterraneo e più culture, noi siamo oggi come una piccola corte di Federico, in un istituto dove si parlano 26 lingue e si arriva da tutte le parti del mondo». Sarà con una rappresentanza della sua orchestra che la Federico II si esibirà nella serata del Pergolesi (1 giugno, ore 21,30, ingresso gratuito, consigliata la prenotazione) condotta da Cecchi Paone, autore del romanzo “Il falco di Svevia”. «Una orchestra – spiega il professor Cecconi – che al completo, con il coro, arriva a contare anche 120 elementi, saremo al Pergolesi solo con una parte». Nella serata il soprano Serena Stronati, Saverio Santoni al pianoforte e la voce solista di Talèa interpreteranno di Franco Battiato brani de “Cavaliere dell’intelletto”, opera che l’artista dedicò a Federico II, e moderni. La scuola “Motus Danza” sarà sul palco con “Il volo della mente”. «Franca Tacconi – dice Elisa Carletti –ci ha sfidato con una performance ispirata alla falconerie e al rapporto tra cacciatore e falcone, noi l’abbiamo messa in danza». Dopo l’intervento di Agostino Saccà su Federico II e le fiction tv, sarà la volta di “Stupor Mundi”, con Michele Placido accompagnato dal maestro Davide Cavuti e da Franco Finucci alla chitarra. «Il rapporto di Placido con Federico II – dice Tacconi – passa da più di una interpretazione da parte sua dell’imperatore».
Il 2 giugno gli incontri “Il fumetto nel racconto storico” nelle sale romane di Palazzo Bisaccioni (ore 10) e al Museo Stupor Mundi “Le Arti per Federico” (ore 11,15). Alle 17,30 nella Sala Maggiore di Palazzo della Signoria il talk “Federico II e la sapienza islamica e ebraica”, con Marcello Pacifico a interrogare Patrizia Spallino e Lucia Pepi.
Il finale alle 21,30 in Piazza Colocci: “Dialogo immaginario tra un imperatore e un sultano”, spettacolo di teatro, grandi immagini e musica per la regia di Paolo Castagna, con Sergio Leone e Simone Toni su testo di Anna Laura Trombetti Budriesi e con l’ensemble della scuola musicale Pergolesi.