JESI – Sessanta anni di pubblicazioni per raccontare Jesi e la Vallesina. Un anniversario che la redazione di Jesi e la sua Valle, quindicinale storico della città, celebra con un numero speciale di 48 pagine con alcune e foto comparse sulla rivista nei vari anni.
Tutto ha inizio 60 anni fa, gli anni del boom economico quando l’Italia, appena uscita dalle ristrettezze della difficile ricostruzione post-bellica, si lancia lungo la strada dello sviluppo industriale e del consumismo. L’economia nazionale gira al massimo e anche Jesi partecipa con entusiasmo a questa crescita, con aziende sempre più competitive. Nell’estate del 1962, ricordano da via Petrucci, «Pacifico Carotti, sindaco della ricostruzione, affida a Giuseppe Luconi e a Edgondo Angelelli l’incarico di preparare un catalogo per la Mostra della Vallesina. Da qui l’idea di dar vita ad una rivista che parli dei problemi di Jesi e della Vallesina, una pubblicazione mensile che racconti la città e rifletta sui problemi, rivolta agli jesini di Jesi, ma anche ai tanti jesini lontani per farli sentire ancora legati alla loro terra. Si decide di andare avanti anno per anno, finché l’entusiasmo e le finanze lo permetteranno. La rivista ottiene subito un grande successo, ha abbonati a Jesi e tra i tanti jesini emigrati in tutta Italia e all’estero. Vent’anni dopo, con una situazione economica ben differente, anche per la rivista iniziano le difficoltà. Gli jesini si mobilitano dando vita, nel giugno 1983, alla coop. Gruppo Editoriale Informazione (GEI) che acquista la proprietà della testata a nome di una città che decide di essere vicina a Jesi e la sua Valle ritenendola un bene importante.».
Nel prossimo giugno saranno quaranta anni di gestione dell’attuale casa editrice, che con questo numero 23 di dicembre arriva a 1420 pubblicazioni ininterrotte. «Una grande soddisfazione – raccontano dalla redazione di JV – per una rivista che procede anno per anno con la speranza di esserci ancora. Il 60° anniversario della rivista va ricordato insieme al 40° anniversario della cooperativa Gei, che ha portato avanti il testimone per ben i due terzi della vita di JV, con un investimento di volontariato e di sacrifici personali non indifferenti».
Vanno anche ricordati tutti coloro che hanno contribuito a questa impresa: chi ha lavorato all’interno dell’azienda, i lettori, gli abbonati, le aziende, gli oltre 900 collaboratori che hanno scritto articoli e servizi e un grande amico di JV, Cassio Morosetti, che, oltre a finanziare iniziative comunali, ha dato una mano alla rivista. «I tempi non sono facili, ma la scommessa continua».