JESI – L’Asse Sud è un inferno. «Un traffico così intenso non l’avevamo mai visto». A parlare è uno dei tanti residenti del quartiere Prato, fra autoarticolati in coda e scuotimenti continui causati dal pessimo asfalto. Siamo nella strada notoriamente più congestionata della città, ma da quando i veicoli provenienti dalla ex superstrada hanno invaso il tratto via Gallodoro-viale Don Minzoni, a seguito del danneggiamento del ponte allo svincolo di Jesi est, la situazione è diventata insostenibile.
Persino dormire è diventato complicato. Vi sono infatti svariati avallamenti sul terreno e i mezzi pesanti, oltre all’inquinamento atmosferico, contribuiscono ad innalzare considerevolmente l’inquinamento acustico. «Qua prima o poi si apre qualche voragine», teme un abitante dello storico rione di Jesi. Fortuna la pista ciclabile che ha allontanato un po’ i veicoli dai pedoni, costretti in alcuni punti a camminare su marciapiedi piuttosto angusti. Stiamo parlando di una zona in cui vi sono gli ambulatori dell’azienda sanitaria, le poste e tanti altri servizi. In via del Prato, ma soprattutto nella più stretta via XXIV Maggio, la vivibilità è messa seriamente a dura prova.
Il sindaco Massimo Bacci, ben consapevole del problema, ha subito sollecitato una strada temporanea che permetta di uscire a Jesi Est e di rientrare subito dopo il sovrappassaggio, da realizzare in 7-10 giorni. Anche perché l’intervento sul ponte della ex superstrada danneggiato da un camion in fuga potrebbe richiedere un anno. «La tipologia dei mezzi in transito – scrive Bacci al prefetto -, la densità del traffico che si genererà nei giorni e orari lavorativi, il tratto di strada interessato dalle deviazioni che attraversa un’area ad elevata densità abitativa con centri commerciali e uffici Asur – tanto per fare qualche esempio – fra Jesi Ovest e Monsano per circa 12 chilometri, richiedono un intervento congiunto straordinario con uno sforzo corale nella gestione di una problematica che evidentemente non può essere gestita in solitudine dall’ente locale».
I veicoli che provengono da Ancona riescono a uscire a Jesi est e rientrare sulla rampa bypassando il ponte, mentre quelli che provengono da Fabriano-Roma devono uscire a Jesi Ovest, attraversare l’intera città e rientrare a Monsano. Da considerare infatti che allo svincolo di Jesi centro vi è la necessità di transitare su ponte San Carlo, al momento chiuso ai mezzi pesanti. Insomma, una criticità da risolvere al più presto.
Il Comune fa sapere intanto, utilizzando il canale Whatsapp, che «per la chiusura della superstrada in direzione Roma-Ancona ancora traffico congestionato lungo l’intero Asse sud. Consigliati percorsi alternativi. L’Anas impegnata a realizzare una bretella provvisoria per riaprire la superstrada».