JESI – “Territorio e Salute”, un binomio fondamentale al centro del convegno promosso dallo Iom-Istituto Oncologico Marchigiano di Jesi e Vallesina in programma per sabato 1 febbraio alle 17,30 a Palazzo dei Convegni in corso Matteotti. Un momento di confronto per valutare, insieme agli esperti, i rischi per la comunità con un riferimento per nulla velato sulla questione Edison, che da mesi infiamma il dibattito cittadino e politico. Dopo i saluti iniziali, prenderanno la parola Agnese Lucesoli, ingegnere biomedico e responsabile del rischio amianto ex DM 06/09/1994 che parlerà di “La gestione dell’amianto dopo 30 anni di messa al bando” e il medico di Igiene e Sanità Pubblica (già direttore Ast) Nadia Storti che invece analizzerà nella sua relazione “Amianto: impatto sulla salute pubblica”.
Tra i relatori anche Augusto De Sanctis (Forum H20) che parlerà di “Venti anni di esperienza con Edison sul sito inquinato di Bussi: lezioni per il caso Jesi” e il sociologo Massimiliano Colombi che invece si occuperà di “Custodire la salute: un patrimonio di comunità”.
Le conclusioni dell’incontro saranno affidate al direttore dello Iom Marialuisa Quaglieri. Un convegno a cui la cittadinanza è invitata a partecipare, in cui la questione dell’impianto Edison e il suo potenziale insediamento sul territorio viene analizzata sotto diversi aspetti, tutti molto importanti.
Sul perché l’Istituto Oncologico Marchigiano che dal 1996 si pone al fianco dei pazienti oncologici e delle loro famiglie per dare un aiuto concreto, operando a domicilio, si sia fatto promotore dell’incontro del 1 febbraio, lo spiega il direttore Marialuisa Quaglieri: «Lo Iom ritiene che aziende insalubri non debbano trovare spazio sul nostro territorio, che ha già pagato un prezzo significativo in tal senso. La prevenzione inizia anche da qui», conclude.