Jesi-Fabriano

Jesi, torre Erap: lavori alla ripresa

Si erano dovuti fermare a causa di un focolaio Covid sul cantiere: terminata nei giorni scorsi la quarantena d'obbligo per tutti, potranno ripartire. L'invito di Bacci alla cautela in città: «Verificheremo ci sia senso di responsabilità»

Il cantiere della Torre Erap a Jesi prima dello stop ai lavori
Il cantiere della Torre Erap a Jesi prima dello stop ai lavori

JESI – Dovrebbero riprendere da domani, 3 maggio, i lavori di realizzazione della torre Erap in via Tessitori fermati per qualche tempo da un focolaio Covid fra le maestranze. A darne notizia il sindaco Massimo Bacci.

«Ho parlato con Erap- spiega Bacci – e la costruzione è effettivamente ferma al momento. Il motivo è un piccolo focolaio Covid che si è avuto fra gli operatori della ditta che sta lavorando sul cantiere. Sulla base delle norme è scattato l’obbligo di quarantena per tutti ma a quanto mi risulta il periodo di isolamento dovrebbe essere terminato mercoledì scorso. E molto probabilmente lunedì i lavori riprenderanno».

A sollecitare sulla questione il sindaco erano state le segnalazioni ricevute dai consiglieri sul rallentamento del procedere della discussa realizzazione nel cuore del quartiere San Giuseppe. Bacci richiama anche alla cautela nel contrasto al contagio: «Se non si fa attenzione, il rischio di un ritorno a misure restrittive, e non in tempi lunghi, è concreto. Verificheremo che ci sia senso di responsabilità da parte di tutti, il pericolo di tornare rapidamente indietro, mi dicono i tecnici, è reale».

Dei lavori in via Tessitori si sta occupando l’Erap, che ha diritto e titolo a costruire sull’area che le fu ceduta per un milione di euro nel lontano 2002 dall’allora Stu, Società di trasformazione urbana creata all’epoca dal Comune di Jesi per la riqualificazione di tutta la zona, mai decollata. Messa oggi in liquidazione la Stu, ne è rimasta unica eredità il progetto torre Erap, che gode anche di due milioni di euro di contributo regionale e contro il quale si era costituito un Coordinamento, che non è però riuscito a fermarlo. Previsto un nuovo palazzo di sette piani per trenta alloggi a edilizia agevolata.