JESI – Quarto ed ultimo titolo della 57^ Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi, dopo il successo di “La Vestale” e “I quadri parlanti” di Spontini, e de “Il turco in Italia” di Rossini,torna a Jesi “La traviata” di Giuseppe Verdi, in una produzione di grande impatto, quella “degli specchi” firmata nel 1992 per l’Arena Sferisterio di Macerata dal regista Henning Brockhaus e dallo scenografo ceco Josef Svoboda. Nell’allestimento vincitore del Premio “Abbiati” della critica musicale, Svoboda, artista che nel secolo scorso ha rivoluzionato il concetto dello spazio scenico e della luce, concepì un fondale inclinato che riflette meravigliose tele dipinte sistemate sulle tavole del palcoscenico e gli artisti in ogni loro movimento, fino all’ultimo atto in cui lo specchio catapulta il pubblico nell’azione, confondendo vittima e colpevole.
Venerdì 20 dicembre ore 20.30 e domenica 22 dicembre ore 16, con un’anteprima riservata ai giovani in programma per giovedì 19 dicembre ore 15:30, va in scena ilmelodramma in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dal romanzo di Dumas “La dame aux camélias”, nell’allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio e della Fondazione Pergolesi Spontini, ricostruito per teatri al chiuso dallo scenografo Benito Leonori, allievo di Svoboda. Il titolo è coprodotto con la Fondazione Teatro Verdi di Pisa.
Nir Kabaretti dirige l’Orchestra Filarmonica Marchigiana e il Coro Archè di Pisa, regia e luci sono di Henning Brockhaus, i movimenti coreografici di Valentina Escobar, le scene di Josef Svoboda, ricostruzione scenografica di Benito Leonori, costumi Giancarlo Colis. Maestro del coro è Marco Bargagna.
In un cast di grandi voci, Violetta Valery e Giorgio Germont sono il soprano spagnolo Ruth Iniesta e il tenore catanese Paolo Lardizzone, tra i talenti più importanti della nuova generazione. Simone Piazzola, baritono di carriera internazionale già acclamato “Rigoletto” a Jesi nel 2011, torna ad esibirsi al Teatro Pergolesi nel ruolo di Giorgio Germont, personaggio cardine del suo repertorio. Flora Bervoix è Elena Belfiore, Gastone è Francesco Napoleoni, Annina è Ilaria Casai, il Dottore Grenvil è Alessandro Ceccarini, il Barone Douphol è Tommaso Corvaja, il Marchese d’Obigny è Giorgio Marcello, Giuseppe è Tommaso Tomboloni, e nel doppio ruolo di domestico e commissionario c’è Marco Innamorati.
“Con La traviata – spiega il direttore d’orchestra, Nir Kabaretti – Verdi ci regala un capolavoro musicale, ma ci offre anche una riflessione profonda sulla fragilità della vita, toccando le corde più intime di chiunque la ascolti”. Titolo verdiano più rappresentato al mondo, narra “una storia di fragile e grandissima intimità, mostrandoci l’evoluzione interiore di una misera un dì caduta nei vortici della voluttà e redenta dall’amore: un amore che è sì sensuale ma al contempo nobilissimo e si estrinseca nella più pura forma d’affetto basata sulla rinunzia e sul sacrifizio. L’opera è celebre per la sua scrittura vocale sofisticata, l’orchestrazione raffinata e l’interazione complessa tra orchestra e cantanti, che accresce l’impatto emotivo del dramma”.
Per la messa in scena – si legge nelle note di regia di Henning Brockhaus – “iniziamo con la disfatta finanziaria e sociale di Violetta, la vendita dei mobili, per seguire con la sua disfatta psichica e la morte del suo immenso amore. Il punto che ci interessa è il percorso personale di lei, dalla superficialità di una società nella quale faceva la vita di un’allegra Merce verso una emancipazione umana, ci interessa la sua scelta di una vita di sentimenti veri e profondi e l’incapacità da parte di Alfredo di seguirla. È questa l’attualità della storia, ogni volta contemporanea perché vera e umana, oltre le epoche”. “Dal punto di vista della scenografia – prosegue – l’unico impianto fisso è un enorme specchio davanti al muro che da un lato limita e concentra l’azione su un punto focale, dall’altra funziona come rispecchiamento e straniamento della verità di un dramma che è tale in quanto riflette per l’ennesima volta il sacrificio di una creatura quale esito tragico del voyeurismo erotico maschile”.
Domenica 22 dicembre la recita de “La Traviata” sarà accessibile a persone cieche e ipovedenti, sorde e ipoudenti grazie ai servizi di accessibilità attivati a cura di ALI – Accessibilità Lingue Inclusione e con il coordinamento scientifico della Prof.ssa Elena Di Giovanni (Università degli Studi di Macerata). Precede l’opera un percorso inclusivo e multisensoriale in compagnia dello scenografo di Benito Leonori, e la guida all’opera con il Direttore artistico Cristian Carrara con servizio di interpretariato in Lingua dei Segni Italiana (LIS). Lo spettacolo sarà accessibile con audio descrizione delle immagini, e sopratitoli. Il progetto di Opera accessibile 2024 è co-finanziato dal Ministero della Cultura “Progetti speciali 2024” e nell’ambito del progetto “Marche for All”, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ministro per le disabilità e dalla Regione Marche
BIGLIETTI da € 70 a € 15
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Biglietteria Teatro G.B. Pergolesi
Piazza della Repubblica, 9 – 60035 Jesi (AN) – tel. +39 0731 206888 – mail biglietteria@fpsjesi.com