Jesi-Fabriano

Jesi, “usi e abusi” di Federico II

Il movimento Jesi in Comune organizza una rilettura critica della vita dell'imperatore, avvalendosi degli studi del giornalista Marco Brando, autore di un libro che indaga il Medioevo e la figura dello Stupor Mundi

JESI – Usi, abusi e riusi di Federico II. Si parlerà di questo, e di molto altro, in occasione del confronto organizzato da Jesi in Comune con il giornalista Marco Brando, autore del libro L’imperatore nel suo labirinto”. Sabato 23 novembre (ore 17.30), nella sede del movimento in via Franciolini, andrà in scena l’approfondimento critico dello Stupor Mundi, la sua vita e le opere.

«Con 800 anni sulle spalle – la presentazione dell’evento – l’imperatore Federico II di Svevia ancor oggi viene celebrato o calunniato. Rimosso il personaggio storico, se ne è fatto un mito da usare a piacimento, fino a stravolgere o negare la storia. Con le armi del cronista e una bella scrittura, Marco Brando, giornalista e scrittore, indaga il “leader” del Sacro romano impero e l’impiego ideologico della sua immagine. Soprattutto in Puglia, dove è assurto a idolo, trasformato in icona commerciale. Dal libro emergono le false raffigurazioni del Medioevo, impiegate per demonizzare il passato e rassicurarsi sul presente. Il puzzle svela usi e abusi dell’imperatore, gli antichi debiti e pregiudizi nei confronti della cultura islamica, la ferita che lacera in due l’Italia. Accompagnato dalla prefazione e dalla postfazione dei medievisti Giuseppe Sergi e Tommaso di Carpegna Falconieri, il libro amplia un volume ormai esaurito, con in appendice i testi di Raffaele Licinio e Franco Cardini di quell’edizione e una sezione iconografica. In controluce si legge, a prescindere dal personaggio indagato, l’uso dei miti, fornendo gli strumenti per coltivarli senza farsene fagocitare fino a perdere il lume della ragione».

«Visto che in città il tema è molto sentito e si utilizza lo Stupor Mundi in tutte le salse (fino ad arrivare a città regia, ma non federiciana) – evidenzia la consigliera Agnese Santarelli -, ci sembra opportuno approfondire, per distinguere tra mito e realtà».

Il Museo Stupor Mundi, nel frattempo, è diventato a tutti gli effetti parte integrante della rete dei musei civici cittadini, a seguito della donazione effettuata da Gennaro Pieralisi al Comune. L’assessore alla cultura, Luca Butini scommette sul contenitore culturale di piazza Federico II, che «proporrà una modalità di conduzione che stimoli l’imprenditoria privata, giovanile e marchigiana, a ricercare e sviluppare un nuovo modello di gestione che dialoghi con la realtà storica e culturale già esistente ed arrivi ad essere di esempio per lo sviluppo del nostro territorio».