JESI – La qualità del Made in Italy che incarna la ricerca della materia prima, la cura delle produzioni, la certificazione e tracciabilità dei prodotti, il riconoscimento di un valore aggiunto che l’artigianalità esprime.
Questo il senso profondo della statuina donata al Vescovo di Jesi, mons. Gerardo Rocconi, da Cristina Brunori e Marta Vescovi, Presidente e Responsabile dell’Area territoriale di Jesi di Confartigianato ed Emanuele Befanucci, consigliere del direttivo di Coldiretti Ancona.
Un’usanza che si rinnova per il quinto anno e che si inserisce nell’iniziativa voluta a livello nazionale da Confartigianato, Coldiretti e Fondazione Symbola con lo scopo di valorizzare la tradizione presepiale e il profondo valore che incarna.
Come in passato, la figura del Presepe 2024 vuole rendere omaggio ad una caratteristica che rende unico il lavoro artigiano, in particolare, quest’anno, l’opera sottolinea l’aspetto relativo all’intelligenza creativa, all’attenzione, alla cura che chi crea e produce mette nelle sue creazioni e produzioni. A realizzare il manufatto il Maestro artigiano leccese Claudio Riso, eccellenza nella produzione artistica in cartapesta.
«Il Presepe è una tradizione molto sentita – spiegano Brunori e Vescovi – da qui la scelta di arricchirlo ogni anno con un messaggio forte che possa arrivare a tutti attraverso le Diocesi alle quali doniamo la statuina che non solo è il frutto della maestria artigiana, ma incarna il senso di cura e attenzione che come artigiani ogni giorno mettiamo nei nostri prodotti e servizi».
«Anche quest’anno la statuina del presepe interpreta una professione a noi molto vicina e importante – aggiunge Befanucci – come agricoltori conosciamo bene il valore delle nostre produzioni locali e la necessità di contrastare da abusi, sofisticazioni e italian sounding, a difesa delle imprese nazionali e della salute dei consumatori».