JESI – Pista ciclabile sul marciapiede di via XXIV Maggio. Da quando è apparsa la segnaletica orizzontale, la scorsa settimana, le polemiche, mai sopite in verità, si sono riaccese.
Scrive un residente, Gianni Ponzetti, in una lettera aperta, che ciò sarebbe “palesemente in contrasto con la legge” e si chiede quali sarebbero le regole da rispettare.
Cinzia Napolitano, assessore competente in materia, spiega tranquillamente che «la normativa nazionale in merito, con decreto ministeriale del ’99, contiene le linee guida per la progettazione degli itinerari ciclabili, tra le quali è prevista anche quella sul marciapiede. E in tante città si sono realizzate consentendo a chi usa la bicicletta di circolare insieme ai pedoni su uno spazio pubblico adeguato o insieme alle auto dove il traffico non sia troppo intenso. Come nel caso delle carreggiate laterali di viale Trieste, quello della stazione ferroviaria».
Il marcipiede in questione, quello di via XXIV Maggio «è molto largo e per questo si è valutata la possibilità, grazie alle normative attuali, di farci passare anche le bicilette. Diventa un percorso ciclopedonale come ce ne sono tanti».
Una pista ciclabile mista, perciò e «ci vogliono un po’ di rispetto – sostiene l’assessore – e di sensibilità. Su quella strada ci sarebbe spazio se togliessimo i posti alle auto per la sosta. E allora? Cosa dobbiamo fare? Quel marciapiede è largo sui tre metri e quindi adeguato alla promiscuità di circolazione: un metro per la bici, due per il pedone. Qual è il problema?».
I cartelli segnaletici che verranno apposti, nei quali si legge “pedoni e ciclisti insieme con rispetto” sono stati «mutuati dalla città di Bolzano che ha realizzato tanti percorsi ciclopedonali, soprattutto in centro storico dove gli spazi sono ridotti. Se si vuole incentivare l’uso della bicicletta bisogna dare la possibilità di poter passare anche sul marciapiede. Nel reciproco rispetto tra pedone e ciclista».
Ma chi esce di casa, con il portone che dà sul “trafficato” marciapiede?
«Intanto c’è da dire che quello è suolo pubblico, non c’è nessuna invasione. E poi che stare attenti deve essere prassi normale. E chi ha casa direttamente sulle vie che fa, non esce più?».