Jesi-Fabriano

Jesi, viale Trieste: alla fine i tigli vanno giù

È l’indicazione giunta dalle nuove analisi sulle piante affidate, dopo le polemiche dello scorso inverno, ad una ditta di Monza: per 6 alberi abbattimento nei primi giorni di luglio, per gli altri 6 entro ottobre

La manifestazione spontanea di febbraio in difesa dei tigli di viale Trieste (foto Francesca Tilio)

JESI – Sei tigli di viale Trieste da abbattere nei primi giorni di luglio, altri sei entro il mese di ottobre, quando ripiantumare sette nuove piante. È l’indicazione giunta dalle nuove analisi sulle piante del viale della stazione affidate, dopo le polemiche dello scorso inverno, ad una ditta di Monza. Verifiche «strumentali resistografiche e tomografiche, al fine di valutare l’esigenza di procedere urgentemente con l’abbattimento o la possibilità di posticipare lo stesso alla stagione autunnale, al termine del periodo di riproduzione dell’avifauna e della stagione vegetativa, e quando sarà possibile la ripiantumazione delle alberature al fine di mantenere l’unitarietà del viale».

Riferiscono gli uffici che 4 tigli sono stati classificati con propensione al cedimento estrema e altri 2 con propensione al cedimento elevata, «caratterizzato da importanti cavità al castello che apportano diminuzioni significative della resistenza meccanica. In assenza di importanti interventi di riduzione della chioma e monitoraggio annuale sono estremamente pericolose, è consigliata la sostituzione».

Altre 3 alberature hanno propensione al cedimento moderata e infine le ultime 3 propensione al cedimento bassa. Ma «considerato lo scarso pregio – si spiega – la presenza di capitozzi significativi e cavità al castello tali da rendere necessari interventi anche piuttosto intensi, il basso valore ecologico e ornamentale tale da non giustificare investimenti cospicui e frequenti, al fine di evitare una sorta di accanimento terapeutico solo per garantire una certa sicurezza al traffico pedonale e veicolare, è consigliata la sostituzione con altri esemplari».

Per le prime sei gli uffici, con una determinazione dello scorso 21 giugno, hanno indicato di dovere procedere all’abbattimento entro 15 giorni dalla stessa. Per le altre abbattimento entro ottobre.