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Jesi, il Viale della Vittoria? «Inclusivo, ospitale, da abitare in sicurezza»

Passato ai professionisti Matteo Dondè e Alfredo Drufuca il testimone del percorso di partecipazione "Il Viale che vorrei", il sindaco Lorenzo Fiordelmondo scrive di immaginarlo così il futuro dell'arteria. I dati e le criticità emersi nel corso del processo di ascolto

Viale della Vittoria, Jesi
Viale della Vittoria, Jesi

JESI – «Inclusivo, ospitale, da abitare in sicurezza, meno vulnerabile agli effetti dei cambiamenti climatici, a misura di tutti e tutte per gli spostamenti quotidiani». Nel suo messaggio affidato al periodico comunale “Jesi Oggi”, il sindaco Lorenzo Fiordelmondo scrive di immaginarlo così il futuro di Viale della Vittoria, posto al centro del percorso “Il viale che vorrei”. «Un percorso di partecipazione – afferma Fiordelmondo – mai sperimentato prima nella nostra città» e di cui ora «il testimone è stato passato all’architetto Matteo Dondè e all’ingegnere Alfredo Drufuca, due dei massimi esperti di pianificazione della mobilità, chiamati poi a sviluppare l’ipotesi di un progetto».

Dondè è tra i padri delle “città 30” in Italia e in particolare di quella di Bologna, Drufuca è il direttore dello Studio di Ingegneria del Traffico Polinomia, che dovrà occuparsi del masterplan per il viale. Ai due è stato affidato il bilancio di quanto emerso dai tavoli di confronto, organizzati intorno al tema “Il Viale che vorrei” dal gruppo di ricerca della Scuola di Architettura e Design dell’Università di Camerino diretto dalla professoressa Rosalba D’Onofrio, e dalle circa 1.200 risposte dei cittadini al questionario in merito proposto dal Comune.

Dondè parla di «ridistribuire l’utilizzo dello spazio pubblico di viale della Vittoria, che oggi è per il 90% dedicato all’automobile, a favore anche di altri utenti, dai pedoni alle bici. Non si mira a eliminare le auto: favorire anche un altro tipo di utenza del viale, significa ridurre la congestione delle auto e favorire dunque proprio chi le usa e in definitiva tutti i cittadini». Tra le ipotesi e i suggerimenti, anche contrastanti, emersi, le ricercatrici Unicam hanno indicato pure l’idea di «una ciclabile lungo viale della Vittoria che faccia da raccordo tra le aree verdi da un lato dei giardini pubblici e dall’altro del bosco urbano al limite della zona industriale. Chiaramente recuperare spazio per la mobilità dolce, per i pedoni, per il verde, comporta la criticità di dover ridurre quello per i parcheggi. Magari, è una delle possibilità, ridisegnandoli in linea con la strada rispetto all’attuale disposizione a 90 gradi». C’è anche il tema dei platani, «alberature per la loro tipologia più fragili di altre rispetto ai rischi portati dal cambiamento climatico. Su questo va aperta una riflessione», spiega Unicam.

Viale della Vittoria, i dati

L’esame del periodo tra il 2020 e il 2022 ha messo in evidenza che «lungo Viale della Vittoria la velocità media nelle ore serali è di 38 chilometri l’ora ma – ha rilevato Dondè – si mantiene rispettivamente a 31,8 e 30,9 nelle ore di punta mattutine e serali. Mentre nel periodo di interpunta del mattino, tra le 10 e le 11, resta comunque 32.9». Ma quanto alla “distribuzione dello spazio pubblico del viale”, «appena il 16% è dedicata ai pedoni, con percorsi a piedi spesso impraticabili. Tutto il resto va alle auto, tra il 47% della carreggiata stradale e il 37% per la sosta». Quanto ai parcheggi, sono 516 in totale gli stalli calcolati lungo viale della Vittoria, tra gli incroci con Viale Cavallotti e l’Erbarella: 222 quelli blu a pagamento, 261 i gratuiti con strisce bianche, 33 i riservati in giallo. «I tassi di occupazione rilevati durante il periodo di massima domanda sono risultati decisamente elevati, indipendentemente se liberi o a pagamento: del 97% il dato medio, tra il 99% dei bianchi e il 92%, solo di poco inferiore, dei blu. Questo lascia supporre – ha sottolineato Dondè – una attività di controllo non del tutto efficace». Sotto la lente circa un chilometro e mezzo di strada, per 37mila metri quadrati di superficie, di cui 17mila adibiti a sede stradale.

Viale della Vittoria, i nodi

Tra gli elementi di criticità raccolti, attenzione in tema traffico agli incroci con via San Francesco e l’Erbarella, all’area del cavalcavia e, immediatamente a ridosso di questa, allo spazio del distributore Tamoil, luogo critico specie quando affollato dagli studenti in uscita o in attesa dei mezzi pubblici. Proprio sul trasporto pubblico, segnalata la carenza di corse e fermate lungo Viale della Vittoria e, in fatto di parcheggi, la percezione di insicurezza offerta da quelli coperti (e attualmente gratuiti) del complesso Mercantini. Occhio anche al mancato rispetto delle strisce degli stalli. In tema attività economiche si lamentano la perdita della presenza artigiana e di servizi di vicinato raggiungibili a piedi, la poca frequentazione da parte di giovani, il trend delle chiusure.