JESI – Candidati a sindaco di Jesi per la prima volta tutti insieme, ieri sera 27 maggio, nel cortile del Museo Federico II Stupor Mundi. L’occasione, il confronto voluto e organizzato dal Coordinamento delle Associazioni del Volontariato. Insieme a Matteo Marasca (Jesiamo, Patto per Jesi, Orizzonte Jesi, Riformisti per Jesi), Antonio Grassetti (Fratelli d’Italia), Marco Cercaci (Italexit e Popolo della Famiglia) e Paola Cocola (Lavoro e Libertà), per la prima volta in presenza anche il candidato del centrosinistra Lorenzo Fiordelmondo (Pd, Jesi in Comune, Repubblicani Europei, Jesi Respira, Con Senso Civico), uscito dall’isolamento Covid.
Temi evocati dal Coordinamento, ruolo e futuro del progetto Volontarja, la proposta di Stati Generali del Volontariato in città e di un tavolo permanente del Coordinamento delle Associazioni di volontariato con l’Amministrazione comunale.
Unanimi i consensi su tali punti raccolti dai candidati. Per Cocola: «Strategico il ruolo del volontariato dopo due anni di discriminazioni che hanno creato divisioni fra i cittadini». Dice Cercaci: «Occorrerà un costante tavolo di confronto sempre in piedi, in un momento storico terribile, si pensi a ciò che sta accadendo ai giovani». Secondo Fiordelmondo: «Il mondo del volontariato è un protagonista il cui ruolo non può essere casuale ma va codificato, chiarendo bene chi fa cosa e come la si organizza». Grassetti dichiara: «Attenzione agli spazi, da anni in città ci sono associazioni che ne hanno a disposizione in abbondanza, penso al Tnt, e altre che invece non ne hanno». Spiega Marasca: «Cruciali saranno la co-programmazione e la co-progettazione insieme al mondo del volontariato e inoltre il ricambio generazionale all’interno delle associazioni».
La campagna elettorale e le anticipazioni sulla Giunta
Tema che fa discutere, le anticipazioni sulle nomine degli assessori da parte di Marasca. Per Fiordelmondo: «Viene definita “trasparenza” la scelta, prima delle elezioni, di nominare gli assessori. Noi crediamo che la tasparenza sia invece tener conto della volontà degli elettori e promuovere la partecipazione, il dialogo, il confronto prima di decidere. In questo momento i cittadini e le cittadine di Jesi saranno chiamati a scegliere il Sindaco ed i Consiglieri Comunali. Concentrare l’attenzione sulla nomina degli assessori è un errore, una semplificazione populista che non tiene conto del dato più importante: la voce dei cittadini e delle cittadine. Il 12 giugno, oltre al Sindaco, saranno chiamati a scegliere i rappresentanti della nostra assemblea cittadina. Dalle indicazioni di quella volontà sovrana, riceverò le indicazioni che mi aiuteranno ad orientare le nomine dei componenti di Giunta. Così intendo la politica. Certo sarebbe stato difficile fare candidare consigliere comunale l’eventuale futuro assessore all’urbanistica già indicato, perché la legge lo impedisce, visto il ruolo ricoperto all’interno del nostro Comune. È finito il tempo delle investiture regali».
Dice Grassetti: «In questi giorni sta girando in Città un sondaggio strano, una bufala almeno fino a prova contraria, secondo il quale sarei accreditato di una percentuale di consensi al di sotto del 15% , in pratica classificandomi terzo tra “cotanto senno” nella competizione elettorale. Quindi giù, con la solita filastrocca del “voto utile”! Non credete alle manovre basse e scorrette di chi ha (comprensibilmente) timore che la nostra vera proposta politica possa spiazzare programmi e organigrammi, presuntuosamente già decisi. É invece il pensiero politico che garantisce la continuità nei governi dei territori, non certo la benedizione medievale concessa dal sovrano al suo vassallo. Idee chiare e coerenti, capacità di aggregazione e visione politica del futuro sono le vere garanzie per un governo democratico e partecipato. Ma, per quello che percepisco dalla tantissima gente che mi ferma e mi contatta, il 12 Giugno a Jesi avremo un felice risultato clamoroso».
A Fiordelmondo, replica Jesiamo: «Fiordelmondo parla di trasparenza e di coinvolgimento dei cittadini, ma vale solo per gli altri visto che non si è fatto alcuno scrupolo ad accettare la candidatura a sindaco senza primarie, strumento previsto dallo statuto del suo partito. Sostiene addirittura che gli assessori vengano scelti dai cittadini, scaricando la responsabilità su di loro invece di esercitare una sua prerogativa, come dispone la legge. Poi se non funzionano di chi sarà la colpa? Questa non è trasparenza, ma debolezza. Fiordelmondo non ha la forza di nominare gli assessori prima del voto, non è lui che gestisce la propria candidatura ma la parte più estrema, aggressiva e populista della sua coalizione. Quella stessa parte che imporrà i nomi della giunta rigorosamente dopo l’appuntamento elettorale, visto che il candidato rinuncia fin da subito a fare il sindaco, quello per cui si sta candidando. Noi abbiamo già anticipato i nomi degli assessori, loro invece aspettano di contare le preferenze, i pesi dei vari gruppi di potere per poi posizionare figure qua e là a prescindere dalle competenze. E il candidato resta a guardare…».
Per Cercaci c’è Adinolfi
Per Marco Cercaci (Italexit- Pdf), l’intervento del presidente nazionale del Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi: «Siamo l’elemento di rottura, un’alleanza di forze che trovano sintesi in persone di valore come Cercaci. A Jesi dati ancora peggiori dei nazionali dal rapporto fra decessi e nascite, politiche per la natalità e le famiglie sono il punto di forza, insieme al sostegno a lavoro e imprese la cui crisi influisce sulla decrescita». Per Cercaci «l’orgoglio di essere la vera novità fra forze dai modi anacronistici».