JESI – Sulla scena della campagna elettorale jesina fa la sua apparizione l’ex premier Giuseppe Conte, che sarà domani 26 maggio in città a sostegno della candidatura a sindaco per il centrosinistra di Lorenzo Fiordelmondo e in particolare della lista Jesi Respira che, nello schieramento a supporto del consigliere comunale Pd uscente, riunisce Europa Verde e Movimento Cinque Stelle.
«Domani – fa sapere Movimento – il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, sarà a Jesi per lanciare la lista “Jesi Respira”, appoggiata anche da Europa Verde, a sostegno del candidato sindaco, il consigliere uscente Pd, Lorenzo Fiordelmondo che correrà alle amministrative del prossimo 12 giugno. All’incontro, che si terrà alle 14 presso l’Hemingway Cafè, saranno presenti i candidati consiglieri e il presidente della Commissione Lavori pubblici e Trasporti del Senato, Mauro Coltorti. Jesi è un comune italiano di circa 40 mila abitanti, in provincia di Ancona, e sorge nella valle del fiume Esino. Le attività principali sono legate all’agricoltura e alla piccola industria che ha recentemente conosciuto diverse crisi occupazionali, come quella della Caterpillar, risolta anche grazie all’intervento della viceministra M5S, Alessandra Todde. Ma è anche la “città europea dello sport 2014” e importante centro di turismo “verde” e culturale delle Marche. Domani il presidente Conte esporrà il programma del Movimento per la città di Jesi: dal tema ambientale, al cambiamento climatico, al lavoro, passando per la crisi energetica e la mobilità sostenibile».
A supporto di Fiordelmondo, ci sono Pd, Jesi in Comune, Repubblicani Europei, Jesi Respira e Con Senso Civico.
Un terzo assessore per Marasca
Intanto dal fronte civico che sostiene Matteo Marasca (Jesimo, Patto per Jesi, Orizzonte Jesi, Riformisti per Jesi), ci si appresta, sempre domani, a presentare un ulteriore eventuale assessore in caso di vittoria elettorale, dopo le figure di Landino Ciccarelli (urbanistica e ambiente) e Marialuisa Quaglieri (servizi sociali). Lo stesso Marasca ha pubblicato on line, oltre a curriculum e casellario giudiziale previsti dalla legge, la dichiarazione dei redditi (37mila euro lordi nel 2020 per l’anno prima). «Sono convinto che anche i miei colleghi candidati condivideranno tale iniziativa. Ritengo che la trasparenza sia un valore importante. Non ho ricoperto negli ultimi 5 anni incarichi amministrativo-politici remunerati, avendo presieduto l’ASP Ambito 9, nel periodo della pandemia, a titolo gratuito. Ho deciso di finanziare personalmente la campagna elettorale con i proventi della mia professione, per poter essere libero, in caso di elezione a Sindaco, di prendere le decisioni nell’esclusivo interesse della città. Nessun condizionamento, dunque, ma solo una grande voglia di mettermi al servizio della mia comunità, con determinazione e passione, allo scopo di migliorare ancora Jesi».
Grassetti: «Fratelli d’Italia investe su Jesi».
Per Antonio Grassetti, candidato del centrodestra con Fratelli d’Italia: «Dopo Fabrizio Tatarella che sabato 21 maggio, in piazza, ha presentato il libro del suo grande e compianto zio Pinuccio sulla storia della Destra, abbiamo avuto l’onore di ospitare l’Onorevole Andrea Delmastro delle Vedove, un vero fiume in piena di preparazione, passione e simpatia. Accompagnato dalla coordinatrice regionale del partito Elena Leonardi, si è pure soffermato sulla situazione politica locale, stigmatizzando la scelta “feudataria” del Sindaco uscente che nomina il successore, attribuendogli per un’ipotetica e improbabile osmosi, quelli che ritiene essere stati i suoi meriti. Fratelli d’Italia, ha aggiunto, vuole rappresentare a Jesi tutto il centro destra, in un confronto diretto con la sinistra, perché la Città decida il suo destino tra la sua prospettiva di declino (già tristemente conosciuta nei decenni scorsi) e la nostra, volta allo sviluppo demografico ed economico, in linea diretta con il prossimo Governo del Paese e quello che già sta guidando la Regione. Il segno concreto dell’investimento su Jesi di Fratelli d’Italia si coglie anche dalla presenza di altre due bravissime parlamentari marchigiane, le onorevoli Lucia Albano e Rachele Silvestri».
Marco Cercaci, in campo Adinolfi
A supporto di Marco Cercaci, il Popolo della Famiglia evidenzia l’impegno al fianco di Italexit con l’intervento del leader nazionale e fondatore Mario Adinolfi: «Il Popolo della Famiglia è abituato a dati pessimi sulla natalità in Italia, ma il nostro impegno su Jesi è particolarmente intenso perché qui i dati sono letteralmente disperanti. L’Istat ci fornisce i numeri fino al 2020, quando a fronte di 210 nascite ci sono stati 571 morti, un dato che anche se depurato dai morti per Covid racconta una mortalità più che doppia rispetto ai neonati. Una nostra stima sui numeri del 2022 parla di morti che sono quasi il triplo dei neonati. E le Marche devono diventare anche la capitale del suicidio assistito, dopo questi dati di mortalità che accompagnati ai numeri degli aborti vedono la cultura della morte regnare nella regione? Il Popolo della Famiglia è impegnato a Jesi, il più popoloso tra i comuni marchigiani che vanno al voto domenica 12 giugno, per portare anche qui il vento fresco della cultura della vita, della famiglia, delle nostre proposte innovative come il reddito di maternità che consegna alle donne un diritto in più, quello di essere madri in piena libertà e dignità».
A queste parole fa eco il capolista del Popolo della Famiglia a Jesi, Gabriele Cinti: «Cosa è stato fatto a Jesi per invertire la tendenza tragica alla denatalità, che significa progressiva desertificazione della città? Non è stato fatto niente. Noi del Popolo della Famiglia ricordiamo una mozione approvata nel 2021 con cui il comune si impegnava per spingere la regione a varare una legge regionale in materia, ma non è accaduto nulla. Vanno invece immediatamente azzerate le addizionali comunali per le famiglie con tre o più figli, mentre per i neonati va implementata la proposta del Popolo della Famiglia sul reddito di maternità comunale, che serve anche a combattere la piaga dell’aborto. Oggi un bimbo su sei a Jesi viene abortito. È un numero enorme e bisogna favorire il percorso opposto, quello che porta le giovani coppie a sposarsi e a scommettere sulla cultura della vita».
Paola Cocola: «Bisogni e diritti di tutti, senza discriminazione alcuna»
Per Lavoro e Libertà, Paola Cocola afferma: «Rappresentare le istanze, i bisogni e i diritti di tutti i cittadini, senza discriminazione alcuna. Riportare nella città l’armonia sociale, il sorriso, la collaborazione e il dialogo tra persone, che sono andati smarriti. Questi gli obiettivi strategici del nostro progetto per Jesi; questo l’impegno che ci assumiamo. Jesi deve tornare ad essere una città bella da vivere, bella da conoscere, bella da visitare, attenta ai bisogni di tutti. Jesi deve ritornare città della cultura, che punti sull’umanizzazione e sulla corretta informazione. Jesi deve curare la formazione e la valorizzazione delle attività economiche presenti sul territorio, per una Jesi non solo “ideale”, ma “reale”, ricca di opportunità».