JESI – Alzata di scudi da parte del centrosinistra, dopo gli attacchi arrivati in sede di presentazione della lista Jesiamo dal sindaco Massimo Bacci e dal candidato a succedergli dalle liste civiche, Matteo Marasca.
È il segretario Pd Stefano Bornigia a intervenire: «L’ex Sindaco spara a zero contro il Pd e il candidato Sindaco Lorenzo Fiordelmondo, cui va ancora una volta il mio sostegno contro l’atteggiamento sempre meschino di chi chiede un confronto pulito e poi ne approfitta per dare il peggio di sé. Ci leggiamo un certo nervosismo da parte di chi sostiene la candidatura dell’ex capogruppo del Pd, che probabilmente non contento dei ruoli apicali che ha avuto, ha deciso di saltare la staccionata per abbracciare altri partiti non della stessa area politica. D’altronde Italia Viva in molte città italiane, che come Jesi si apprestano al voto, è andata col centro destra».
Aggiunge Bornigia: «La politica non è qualcosa per pochi e in un gruppo ci si confronta: Marasca cinque anni fa voleva fare il candidato sindaco contro Bacci, poi si è ritirato perché sapeva che avrebbe perso. Se avesse voluto davvero portare aria di cambiamento avrebbe potuto fare il segretario, ruolo che invece ho dovuto ricoprire io perché credo che la politica si faccia con costanza, sacrificio e dedizione, qualità che occorre avere sempre e non solo ogni cinque anni, puntando immancabilmente su una parte diversa perché quel che conta, alla fine e purtroppo, è solo la gloria personale».
Per Jesi in Comune, pure parte della coalizione Jesi Città Futura di centrosinistra: «Ma chi è quello accanto all’ormai ex Sindaco? É l’ex capogruppo del PD che sta definendo una Giunta composta da lui stesso che fa il sindaco, l’assessore ai lavori pubblici e quello al bilancio. L’ex capogruppo di un partito politico che adesso rifugge dai partiti con cui è stato all’opposizione fino all’altro ieri. Un candidato sindaco reo confesso, ora “civico”, nominato dallo stesso ex sindaco senza aver interpellato nemmeno i suoi fedelissimi: ma che dalle parti di Jesiamo non venga gradito chi la pensa diversamente lo sappiamo bene. Ecco allora che, pur di fare il candidato sindaco va bene tutto, anche fare il paggetto di turno di un re che non vuole abdicare, sostenuto da Forza Italia, Azione e Italia Viva e…»
«Il nostro candidato sindaco era segretario del partito quando Bacci ha vinto le elezioni e per questo poi correttamente dimessosi. Il capogruppo dello stesso partito invece è stato folgorato sulla via di Damasco e passato con impeccabile trasformismo dall’altra parte. Per cultura politica non ci piacciono i padroni, non ci piace nemmeno che il sindaco debba tenersi tutte le deleghe perché dimostra poca dimestichezza con la collegialità che la democrazia impone, oltre che uno scarso senso della realtà».
Venerdì prossimo 13 gennaio la scadenza per la presentazione delle liste. In corsa, oltre a Marasca e Fiordelmondo, Marco Cercaci (Italexit-Pdf), Paola Cocola (Lavoro e Libertà), Antonio Grassetti (Fratelli d’Italia).