Jesi-Fabriano

Jesi al voto: per il nuovo sindaco ci sono anche Italexit e Popolo della Famiglia

Ingresso in campo congiunto per il partito fondato dal senatore Paragone e il movimento politico di ispirazione cristiana di Adinolfi. «Serve una vera alternativa» dicono l'ex Cinque Stelle Massimo Gianangeli e Fabio Sebastianelli

Il Comune di Jesi

JESI – Ci saranno, insieme, anche Italexit e il Popolo della Famiglia in corsa per le amministrative jesine della tarda primavera. Dopo le candidature a sindaco di Lorenzo Fiordelmondo per il centrosinistra e Matteo Marasca per l’attuale maggioranza di liste civiche, e mentre a destra Fratelli d’Italia in particolare valuta la possibilità di schierare in corsa un ulteriore contendente, a entrare in scena sono Italexit per l’Italia, il partito fondato dal senatore Gianluigi Paragone, e il Popolo della Famiglia, movimento politico di ispirazione cristiana, fondato da Mario Adinolfi: «Jesi ha bisogno di una vera alternativa».

Da sinistra Massimo Gianangeli e Gianluigi Paragone

Ad annunciarlo sono i due coordinatori regionali: per Italexit Massimo Gianangeli (ex Cinque Stelle e già candidato sindaco per il Movimento di Beppe Grillo nel 2012, e per il Popolo della Famiglia Fabio Sebastianelli. «Il finto dualismo fra un centro sinistra che ha governato con pessimi risultati la città per 40 anni e un agglomerato di liste civiche che negli ultimi dieci anni ha amministrato riproponendo le stesse linee ideologiche di chi li ha preceduti, rischiano di incastrare gli jesini in una “non scelta”, presagendo che nulla cambi a prescindere dal risultato elettorale – affermano – tutto ciò alimenta la sfiducia di tanti elettori spingendoli presumibilmente verso una scoraggiata astensione: è a queste persone che ci rivolgiamo, affinché possano trovare una risposta alla loro esigenza di reale cambiamento».

Fabio Sebastianelli, esponente del Popolo della Famiglia

Secondo Gianangeli e Sebastianelli: «Negli ultimi due anni abbiamo assistito ad un massacro dei nostri diritti e delle nostre libertà costituzionali, ad una sostituzione dello stato di diritto con uno stato di fatto fondato sulla paura, sull’isolamento delle persone, sulla propaganda confusa e disinformante di un Sistema che ha visto nella pandemia la grande occasione di saccheggio definitivo dei diritti individuali e collettivi. Una sottrazione di diritti già in fase ben avanzata negli ultimi trent’anni di egemonia economica neoliberista e globalista che ha messo il mercato e la finanza prima dell’uomo. I sindaci avrebbero potuto fare molto per resistere e portare consapevolezza nelle comunità locali ma, forse per il timore di perdere consenso, non si sono adoperati, come avrebbero dovuto, per impedire questa regressione sociale, che ha colpito famiglie, imprese e soprattutto le persone più fragili ed in difficoltà».

Concludono Gianangeli e Sebastianelli: «Stiamo lavorando affinché anche a Jesi il popolo di chi si oppone alle vessazioni ed ai ricatti del green pass, di chi non accetta la subordinazione del Paese e delle amministrazioni locali alle logiche del profitto, spesso dettate da poteri esterni ed estranei, possa trovare una rappresentanza, che sia anche la voce dei “penultimi”: disabili, caregiver, anziani e famiglie, sovente sacrificate al dogma della competitività e, spesso, dimenticate da chi amministra. Chiamiamo a raccolta coloro che in questi anni hanno manifestato il loro dissenso per proporre, tutti uniti, una vera alternativa con Italexit, il Popolo della Famiglia e chiunque altro voglia partecipare, per costruire questo fronte per la città ed il Paese».