JESI – «Resterò main sponsor quest’anno, senza creare scossoni. Mi dedicherò al settore giovanile e presenterò il mio progetto, che mi auguro il Cda accetti». Maurizio Coltorti, main sponsor della Jesina, parla dopo l’esito dell’assemblea dei soci leoncella che, venerdì scorso, ha decretato dopo settimane di duro confronto e anche scontro in società, il successo della linea del presidente Marco Polita e la fine dell’esperienza a viale Cavallotti della ex presidente della Maceratese, Maria Francesca Tardella. Un esito dopo il quale molti si interrogano sulla reazione del principale sponsor, ma non socio, della Jesina, che per il progetto Tardella si era espresso.
«Non c’erano schieramenti A e B ma idee diverse – dice Coltorti -, ritenevo che per la gestione della Jesina potessero servire professionalità e professionisti. La mia idea è che quello della Jesina sia un brand molto forte sul territorio che può avere, a patto di lavorarci, enorme valore. E portare valore, anche a costo zero o quasi. Ma la Jesina non è ancora pronta per questo discorso. Si teme che i progetti possano non portare a ciò che ci si aspetta. Lascerò che il Cda operi in autonomia, per evitare il rischio di destabilizzarlo con le mie idee. Non ho mai cercato di impormi coi soldi dello sponsor né sono intervenuto su scelte tecniche, che non mi appartengono».
Coltorti pensa di dedicarsi ora al ruolo di presidente del settore giovanile: «Potrebbe essere un laboratorio dove sperimentare idee per sfruttare il brand Jesina. Chissà che non si crei un entusiasmo che mi spinga a rimanere. Sono arrivato alla Jesina convinto di poter portare valore. E lo penso ancora oggi».