JESI – Sensibilità ambientale, amore per il verde. È una storia d’altri tempi quella che arriva da via Puccini, zona Erbarella, dove risiede il protagonista di questa vicenda.
Pensionato e residente in zona da sempre, lo jesino (che preferisce rimanere anonimo) ha visto nei giorni scorsi movimento in strada e poi dai cartelli ha appreso degli interventi di potatura che comprendevano il taglio di un albero. Nel corso degli anni ha sempre curato il verde in questa zona, preoccupandosi per le aiuole, le siepi e persino preparando gli innesti degli alberi «perché facevano molti frutti che cadevano sul marciapiede e si scivolava». Nessun taglio quindi, un intervento naturale che lo jesino ha effettuato con piacere.
Inizialmente preoccupato per il moro che pensava venisse tagliato di netto, si è mobilitato e in questi giorni ha “marcato stretto” la ditta esecutrice dei lavori : «Ho parlato con i responsabili della ditta che fa l’intervento – spiega l’ex ferroviere – e dopo parecchie lamentele e richieste di rivedere l’intervento, sono stato rassicurato dall’agronomo che si è dimostrato gentile e sensibile alla questione. Io da anni curo il verde qui, d’estate annaffio le piante portando l’acqua con un carrettino soprattutto quando c’è parecchia siccità, e mi sarebbe dispiaciuto tantissimo se quell’albero fosse stato tagliato». Ci ha sofferto per qualche giorno, poi si è dato da fare: «Ho chiesto di dare un’altra possibilità a questo albero: per ora verrà solo potato e non tagliato di netto, se poi non ci sono possibilità mi hanno garantito una nuova piantumazione in questo punto. Staremo a vedere».
La sensibilità verso il verde si è palesata da parte di alcuni cittadini anche a Coste di Staffolo dove alcuni residenti hanno protestato per la potatura estrema di alcuni gelsi. Sebbene questo albero regga ad interventi drastici, vanno sempre lasciate le branche principali altrimenti la pianta si svilupperà in modo veloce ed incontrollato, insomma contronatura. Le radici di conseguenza si indeboliranno e la pianta finirà per essere più vulnerabile.