JESI – Tante domande e tante risposte. Bambini curiosi che hanno partecipato con interesse all’iniziativa promossa dal centro culturale islamico di Jesi “Al Huda” in collaborazione con la Polizia Locale cittadina.
Imparare le regole della circolazione, a piedi o in bicicletta, in due incontri, oggi 21 ottobre, e altri due domani, domenica, alla presenza dalla comandante Liliana Rovaldi – accompagnata dall’agente coordinatore Francesca Mencarelli – grazie alla collaborazione con il presidente Wahbi Youssef. Quattro turni complessivi di tre quarti d’ora ciascuno nella sede del centro di via Erbarella, ai quali parteciperanno un centinaio di bambini che frequentano elementari e medie e la scuola “Al Huda”.
«Per me – ha detto al termine del primo incontro la comandante Rovaldi – è un’esperienza bellissima. Non era mai accaduto che venissi in un centro islamico, non l’ho deciso io, e questa è una cosa fondamentale, sono stata invitata a condividere con i bambini le regole sociali, di buona convivenza e del comportamento relativo al codice della strada. Una condivisione sociale e civile. Questo significa che si cammina verso l’integrazione, c’è la volontà di vivere insieme condividendo le regole che esistono».
C’è stata anche molta partecipazione…
«Sì, sono bambini che hanno tantissimi stimoli e si vede. Hanno partecipato interessati perchè vivono la realtà di tutti i giorni. Quindi conoscono molte regole e hanno fatto anche tante domande. Molto bello».
Soddisfatta, allora, di questa “prima”?
«Certamente, per me è stato un onore venire qui. Noi siamo abituati a fare educazione stradale nelle scuole ma essere chiamata, io donna, per trasmettere qualcosa, è fondamentale. Come anche il rispetto per la divisa, per fare capire che non è una cosa negativa ma la stessa è un’amica per chi si comporta conformemente alle regole».
La comandante è stata accolta con un mazzo di fiori dal presidente Wahbi Youssef – anche lui molto soddisfatto di questa iniziativa – e, poi, alla fine del primo incontro, le sono state donate due targhe ricordo, una dal presidente l’altra dall’insegnante di arabo Samia Owaida. Un bambino le ha dato il benvenuto e una bimba le ha, poi, ricordato «non dimenticarti che ti aspettiamo anche domani».