Curato nel dettaglio l’allestimento, nel caveau di Palazzo Bisaccioni in Piazza Colocci: i gioielli appaiono come per magia a scaldare l’ambiente, ricco di particolari. L’esposizione, visitabile fino al 19 novembre dalle 9.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30, accoglie tre sezioni: «Di “composizioni” fanno parte i gioielli nuovi – spiega l’orafa – Sculture in miniatura, sagomate con la testa e con il cuore perché aderiscano al temperamento di chi porterà quel tesoro. In “legami” sono racchiusi i gioielli di famiglia che ho recuperato: ecco che da un paio di gemelli d’oro nasce un bracciale ad esempio. Saper legare passato e futuro è una forma di sapienza che illumina l’anima. Ciò che amiamo, il gioiello antico, quello che ereditiamo da mamme, nonne e zie, al quale siamo affettivamente legati, si trasforma in nuove forme». “Sintonie” è la sezione inedita: passamanerie, pizzi e merletti, diventano gioielli unici, bellissimi. «Queste passamanerie che ho ritrovato le ho letteralmente cucite con un filo sottile: la fusione costante tra culture diverse è il segreto della contemporaneità». Gioielli non sfarzosi, come nella personalità dell’orafa che, dopo essersi formata a Jesi, si è trasferita da quindici anni a Roma. La mostra è il frutto del percorso fatto in questi anni: passione, delicatezza, unicità.
La Dafne liberata, sculture in miniatura a Palazzo Bisaccioni
La mostra dell'orafa jesina Giovanna Gavaudan allestita nel caveau di Palazzo Bisaccioni, in Piazza Colocci. L'oro accostato a pietre, opali, pizzi e materiali che ispirano poesia, eleganza, armonia, essenza