JESI – In ottanta al Palascherma “Magini” di via Solazzi, in duecento, fra cui cinquanta ragazzine, sui due campi da rugby dell’impianto “Latini” di via Mazzangrugno.
Il 4° Trofeo Coni Kinder + Sport, piccola Olimpiade riservata agli under 14 che quest’anno ha scelto le Marche, e in particolare la sede centrale di Senigallia intorno alla quale gravitano altri undici Comuni della regione, è di scena anche a Jesi. Con due discipline nelle quali la città di Federico II è punto di riferimento assoluto per le Marche e, per quanto riguarda il fioretto, anche per tutto il mondo.
Vengono da Abruzzo, Basilicata, Provincia autonoma di Bolzano, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Provincia autonoma di Trento, Umbria e Veneto gli ottanta fra schermidori e schermitrici che si sfideranno per tutta la giornata di oggi nell’impianto che è “casa” del Club Scherma dei campioni, da Cerioni a Trillini, da Vezzali a Di Francisca e tanti altri. E proprio uno dei talenti emergenti del Club, l’under 20 Elena Tangherlini reduce da un terzo posto nella Coppa del Mondo di categoria a Londra, spiccava stamattina fra le pedane in qualità di arbitro delle sfide fra i classe 2004 in competizione. Per ciascuna arma sono presenti i primi classificati delle competizioni regionali. Il via alle gare è stato preceduto, con gli atleti schierati nella sala di scherma del palazzo di via Solazzi, dal risuonare delle note dell’Inno di Mameli.
Il rugby jesino si vede confermare il suo ruolo centrale nel panorama marchigiano, con un impianto gioiello dotato di ben due campi di gioco, uno in erba e uno in sintetico (quest’ultimo intitolato a Carlo Quaresima), ideale per ospitare i duecento fra rugbisti e rugbiste in gara del Trofeo Coni. Qui le sfide per il primato nella palla ovale andranno avanti oggi e poi ancora domani mattina per le finali, col contributo organizzativo della Rugby Jesi ’70.
«Sicuramente un piacere e un onore per il nostro movimento ospitare qui diciannove regioni d’Italia- dice il presidente della Federazione rugby marchigiana Maurizio Longhi– peraltro questi bambini giocano con la regola del “tag” recentemente, proprio per dare realmente a tutti l’opportunità di provare, anche senza contatto, uno sport di grande fascino come il rugby». Il tag rugby prevede l’utilizzo di una bandierina legata alla cintura dei pantaloncini in sostituzione del placcaggio, rendendo il gioco di particolare fruibilità per i neofiti di tutte le età.