JESI – La chiesa di San Giovanni Battista (san Filippo) ha ospitato ieri sera 7 ottobre, il concerto di beneficenza in favore dell’Ail, l’Associazione italiana contro le leucemie, organizzato dalla corale “Brunella Maggiori” in collaborazione con il centro culturale “I Care“.
Ospite il coro veneziano “Fanis“, diretto da Giorgio Tiozzo, che ha presentato dieci canti sia di montagna che popolari.
Il concerto ha riproposto «l’impegno concreto nella solidarietà verso chi soffre, nel ricordo, appunto, di Brunella», con la corale che, in 27 anni, svolge «un costante servizio per la divulgazione del canto corale come forma culturale e di partecipazione avendo l’intento di valorizzare il canto popolare e contemporaneo».
La “Brunella Maggiori”, diretta da Stefano Contadini, ha aperto la “Serata per l’Ail” proponendo cinque brani, il “Magnificat” di Frisina, quindi “Nokinà”, il canto della disperazione, quello delle mamme che si avviavano alla morte nei campi di concentramento, quello della speranza “Cortesani”, della tenerezza con “Carezze”.
La ninnananna irlandese degli U2 in onore di Martin Luther King, “Mlk”, invece, è stata cantata in mezzo alla gente, davanti al presbiterio e lungo la navata, in un momento particolarmente suggestivo.
I “Fanis”, sulla scena da 55 anni, prendono il loro nome dal mitico popolo delle valli ladine. Il repertorio spazia da quello alpino – e hanno proposto “La leggenda dei Fanis”, “Fodom”, “Improvviso”, “La moretina”, “Addio montagne” -, a canzoni friulane e canti tradizionali e popolari di Venezia.
Di questi, il pubblico che ha riempito la chiesa, ha potuto ascoltare “Peregrinazioni lagunari”, “El bacanal”, “Voga voga cocola”. Proposto anche un titolo sardo “No poto reposare” e una “Ave Maria brasiliana”.
Canto finale che ha visto protagonisti insieme “Brunella Maggiori” e “Fanis” con “Il Signore delle cime”.
Poi, lo scambio di doni, agli jesini un ferro di gondola e una maschera veneziana, ai veneziani una targa con il simbolo della corale, una mela, due libri, uno, ovviamente, sulla nostra chiesa di San Marco e l’altro sulle confraternite cittadine.
Il professor Pietro Leoni, direttore del reparto di ematologia dell’ospedale regionale di Torrette, ha inviato una lettera di ringraziamento e di solidarietà all’iniziativa.