JESI – La nuova sede Caritas è realtà. Nel giro di qualche giorno, la struttura di viale Papa Giovanni XXIII, finanziata integralmente dall’8 per 1000 alla Chiesa Cattolica, aprirà i battenti. Attorno al milione di euro l’investimento effettuato. Un immobile che ospiterà tutti i servizi attualmente svolti negli angusti locali di via San Giuseppe, ma che darà anche la possibilità agli ospiti di fermarsi a dormire, grazie a una quindicina di posti letto. Inizialmente, ha avuto modo di specificare il direttore della Caritas di Jesi, Marco D’Aurizio, saranno operativi il servizio mensa, la distribuzione di indumenti e pacchi viveri, ed il centro d’ascolto. Poi, valutate le esigenze del territorio in sinergia con il Comune e l’Azienda Pubblica Servizi alla Persona, si ragionerà sulla tipologia di accoglienza notturna, alla luce del fatto che è già attiva la Casa delle Genti per persone di sesso maschile senza fissa dimora (gestita dal Gus).
«Analizzeremo le richieste provenienti quotidianamente dal territorio di Jesi e dalle città circostanti così da stabilire le modalità di accoglienza notturna – spiega D’Aurizio -. Vogliamo ponderare ogni scelta, senza eccessiva fretta. Dunque, assieme agli enti preposti, decideremo quale servizio offrire relativamente agli alloggi a disposizione»
Avviati nell’estate del 2014, i lavori si sono conclusi dopo circa due anni, attraverso quattro distinti appalti. Due i blocchi collegati fra loro (uno per l’accoglienza e un altro per i servizi), disposti su tre livelli. Si è scelta la colorazione scura per meglio integrare l’edificio nel contesto del parco. Esso è stato costruito interamente in acciaio, con schermature in legno e impianto fotovoltaico.
Attualmente, la mensa di via San Giuseppe eroga una ventina di pasti al giorno. Gli utenti? Metà italiani e metà stranieri. La struttura non ospiterà rifugiati e richiedenti asilo.