Jesi-Fabriano

La struttura per anziani di Staffolo passa in gestione alla Asp

L'amministrazione comunale guidata dalla sindaca Patrizia Rosini ha conferito all'Azienda Pubblica Servizi alla Persona la gestione della residenza protetta ed il servizio di ristorazione scolastica

STAFFOLO – Dallo scorso 1 giugno, l’Azienda Servizi alla Persona ASP Ambito 9 di Jesi gestisce anche la struttura per anziani di Staffolo. Esso si aggiunge a quelli già coordinati, vale a dire le residenze protette / case di riposo di Jesi e di Cingoli.

Proseguendo infatti il percorso di gestione unificata dei servizi alla persona, obiettivo e mission propria del Consiglio di Amministrazione dell’Azienda pubblica consorziata, l’Amministrazione Comunale di Staffolo ha conferito all’ASP Ambito 9 la gestione della Casa di Riposo e Residenza Protetta Comunale di Staffolo ed il servizio di Ristorazione Scolastica.
La struttura, in cui attualmente opera una Cooperativa sociale aggiudicataria di pubblico appalto, è autorizzata per 3 posti letto di Casa di Riposo per anziani autosufficienti e per 22 posti letto di Residenza Protetta per anziani non autosufficienti (di questi 22 posti letto, 14 sono convenzionati con la ASUR Regionale)

«Obiettivo dell’ASP Ambito 9 – si legge nella nota stampa – rimane quello di uniformare standard qualitativi, attività assistenziali ed infermieristiche, formazione del personale e gestione delle domande di ingresso, in tutte le attuali tre strutture residenziali per anziani (Jesi, Cingoli e Staffolo) gestite dall’azienda. Ricordiamo, infine, che l’ASP Ambito 9 gestisce in forma associata tutti i servizi socio assistenziali dei Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale IX rivolti alle fasce più deboli della popolazione (anziani, minori e famiglia, disabili, ecc.)».

Tale decisione – spiega la sindaca di Staffolo, Patrizia Rosini – è in linea con l’esigenza di uniformare e migliorare le prestazioni a livello territoriale più ampio. L’aver ottenuto un convenzionamento ASUR obbliga a standard più alti e questo è un modo per farlo. La nostra idea dell’associazionismo fra Comuni (anche di dimensioni diverse, come in questo caso) è lineare: mantenimento della rappresentanza/peculiarità locale e servizi efficienti e adeguati, creando delle sinergie e collaborazioni fra Enti. L’ASP ci è sempre sembrata il modello da seguire e non solo per i servizi alla persona, ma per tutte le funzioni dei Comuni. La mia idea infatti è che bisognerebbe farlo anche per la gestione finanziaria e tecnica, con uffici centralizzati e sportelli locali. Intanto siamo soddisfatti del percorso seguito e del risultato: siamo certi che lo saranno anche gli utenti delle strutture. Monitoreremo sempre il tutto e lavoreremo insieme e con reciproca fiducia, proprio perché in casi come questi non diminuisce la responsabilità, semplicemente aumentano le possibilità di rendere buoni servizi».