JESI – Sarà il raggruppamento di imprese costituito da Comitato Uisp Jesi (capogruppo), APD L.F. Jesina Femminile, ASD Judo Samurai e SSD Uisp Service a gestire il campo di calcio Mosconi di via Asiago e la vicina palestra. Niente da fare, stavolta, per l’altro contendente in gara, la Jesina calcio (assieme a A.s.d. Ackapawa Sport Club Jesi e A.p.s. Commons). Un “derby” che, di anno in anno, continua a rinnovarsi, sia per gli impianti che hanno valenza economica in quanto “produttori” di reddito (lo stadio Carotti, ad esempio,) che per quelli considerati minori (i cui costi superano di gran lunga i potenziali ricavi). Compreso, appunto, il Mosconi, che necessiterebbe, fra l’altro, di una consistente riqualificazione.
Ammonta a circa 600 euro il canone annuo che l’ente gestore deve versare nelle casse municipali, dalle quali usciranno invece circa 13 mila euro per la manutenzione ordinaria, oltre ai proventi derivanti dall’affitto della struttura ad altre squadre. Qualche anno fa, per lo stesso campo, si arrivò addirittura alle carte bollate.
In base alla normativa vigente infatti “nei casi in cui l’ente pubblico territoriale non intenda gestire direttamente gli impianti sportivi, la gestione è affidata in via preferenziale a società e associazioni sportive dilettantistiche, enti di promozione sportiva, discipline sportive associate e Federazioni sportive nazionali, sulla base di convenzioni che ne stabiliscono i criteri d’uso e previa determinazione di criteri generali e obiettivi per l’individuazione dei soggetti affidatari”.
I costi a carico del Comune ammontano complessivamente a circa 60 mila euro annui: è quanto si spende per gli impianti sportivi che non producono reddito. Discorso diverso per la piscina comunale, assegnata al Team Marche, il palazzetto dello sport (ora Ubi Bpa Sport Center), in mano alla Uisp e lo stadio Carotti, gestito dalla Jesina Calcio.