JESI – L’intitolazione a Valeria Moriconi di una nuova via di Roma, avvenuta ieri 14 dicembre (leggi l’articolo), non poteva non riverberarsi anche nella città della grande attrice deceduta nel 2005: Jesi. Anche perchè della “sua” città non c’era nessuno che rappresentasse l’istituzione comunale.
«Noi siamo onorati che Roma abbia inteso intestarle una via – dice l’assessore alla cultura, Luca Butini – ma non abbiamo ricevuto un invito formale e personalmente non sapevo nemmeno quando sarebbe avvenuta la cerimonia. Se l’invito fosse arrivato l’avremmo assolutamente preso in considerazione e, compatibilmente con gli impegni, poteva essere un’occasione per stabilire un contatto nel nome di Valeria Moriconi».
Ma, sottolinea ancora Butini «i personaggi importanti escono dal confine cittadino per diventare patrimonio dell’identità di una nazione. La via viene intitolata per il valore del personaggio non per la città dalla quale proviene».
Resta il fatto che «noi la ricordiamo con un teatro e non credo che tutte le città possano dedicare una tale struttura a un proprio personaggio. Abbiamo in più la fortuna di poter intitolare i due teatri più importanti ad altrettanti personaggi illustri che verranno ricordati sempre. Un vanto della nostra comunità».
Ma questa via, a Jesi, si riuscirà a intitolarla a Valeria Moriconi? Si chiedono ancora in molti.
«Va detto – continua Butini – che negli ultimi anni non ci sono state vie nuove alle quali dare un nome. Cambiarlo a una già esistente creerebbe grossi problemi per quanti vi abitano o esercitano un’attività professionale. Farlo in una zona periferica o industriale ha un impatto emotivo diverso rispetto al centro. C’era la proposta che il Parco del Vallato le fosse intitolato ma anche in questo caso andremmo a una modifica che nell’immaginario colletivo ha un suo riferimento storico importante. La possibilità è che ci possa essere una “passeggiata” all’interno intitolata a lei. Nel momento in cui l’edificio che ospitò la famiglia e che sul parco si affaccia, assumerà una migliore qualificazione strutturale, ciò potrebbe avvenire».
Questa la posizione di Piazza Indipendenza ma tutta la “questione”, naturalmente, non poteva sfuggire a un gruppo di teatro come gli Onafifetti – Giovanni Filosa, Mario Sardella, Piergiorgio Memè, Marta Tacconi – sempre attento alle “cose” cittadine. E naturalmente incline a dire la sua su questioni importanti sotto la lente, però, della satira. Che morde di più di qualsiasi polemica.
E loro hanno immaginato che fosse la stessa Valeria Moriconi a parlare. Così:
«Sono Valeria e non me ne vogliate / se il tono che sentite è un poco amaro
ho sempre amato Jesi e pure a Roma / ‘sto posto mi è rimasto sempre caro.
So’ stata la regina del teatro / ed ho acquistato fama ed esperienza
ma al Pergolesi questo n’è bastato / lì la cultura brilla per l’assenza.
Roma anche una strada m’ha intestato / e c’era tanta gente, in abbondanza
vecchi colleghi, artisti, ma di Jesi / non c’è venuta ‘na rappresentanza».